Shadowman vol. 2: Morto e sepolto, la recensione

Il secondo arco narrativo di Shadowman conferma l'ottima gestione della serie da parte di Andy Diggle

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Shadowman #4, anteprima 01

Nel precedente volume edito da Star Comics, Shadowman è tornato dalla Zona Morta giusto in tempo per venire ucciso da Baron Samedi. Un destino beffardo sembra perseguitare Jack Boniface, protagonista in questo secondo appuntamento di un'avventura a spasso nel tempo: in Morto e sepolto, infatti, viene catapultato dai giorni nostri alla New York degli anni Quaranta per una forsennata corsa che continuerà in altre epoche del passato. Lungo il tragitto, l’anima di Jack incontrerà i suoi predecessori, scoprendone i trascorsi.

Continua l’ottima gestione di Andy Diggle, che giunge qui a un punto cruciale: con questo nuovo arco narrativo, lo scrittore di Losers amplia infatti la mitologia della serie, conferendo maggiore profondità all'intera vicenda. Il racconto si concentra su personalità differenti: nella Grande Mela del secolo scorso conosciamo Max Boniface e la sua grande passione per la musica Bepop; torniamo nel XIX Secolo per incontrare Marius Boniface, soldato che ha preso parte alla Guerra di Secessione; infine, ecco l’età preistorica, con Lupo in Piedi e il Ladro di Anime.

Per caratterizzare ognuno di questi incontri sono stati coinvolti tre disegnatori: la sintesi di Shawn Martinbrough definisce il primo capitolo dalle tinte noir, richiamando in alcuni casi le soluzioni care a Sean Phillips; il tratto morbido di Doug Braithwaite delinea gli scenari polverosi degli Stati Uniti, richiamando il genere western; tocca poi a Renato Guedes chiudere il trittico con il suo stile realistico e di grande impatto, in grado di catapultarci in un'affascinante avventura tra mostruose creature e comunità tribali.

"Shadowman è tornato più in forma che mai: il merito è di una scrittura ispirata che ne amplia la mitologia mantenendo invariato lo spirito originale."Diggle sfrutta al meglio le peculiarità di questi artisti e costruisce un solido background per il personaggio, conducendolo lungo un tortuoso percorso di maturazione; in fondo, Samedi ce l'aveva anticipato, pochi istanti prima di separare l’anima dal corpo di Jack: "Ho detto che ti avrei insegnato una lezione. E quella lezione inizia adesso." Tra guerre secolari, inseguimenti e colpi di scena, Shadowman acquisisce sempre maggior consapevolezza di sé, andando alla radice di molte questioni che gli apparivano inspiegabili, su tutte le rivalità con il clan Darque e la Confraternita.

Shadowman è tornato più in forma che mai: il merito è di una scrittura ispirata che ne amplia la mitologia mantenendo invariato lo spirito originale. Se Paura del buio conduceva il lettore al centro di una vicenda dai risvolti esoterici con un ritmo frenetico, Morto e sepolto si prende tutto il tempo per raccontare la storia dei Loa e dei loro possessori; ma quello che colpisce maggiormente dei primi due volumi è la capacità di Diggle di dare nuova linfa al personaggio all'interno dell’Universo Valiant con un lavoro perfettamente in linea con gli altri reboot.

Non possiamo che applaudire un’operazione così valida e ben strutturata, la quale non sfigura al cospetto dei primi archi narrativi di X-O Manowar o Bloodshot Salvation.

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