Shadowhunters 1x09, "Nuovi poteri": la recensione
Alti e bassi ma un buon grado di approfondimento psicologico nel nuovo episodio di Shadowhunters, che mette in luce i drammi di Simon e Alec
Benché il fatto di dover salvare Meliorn (Jade Hassouné) dalla consegna ai Fratelli Silenti sia, di per sé, un pretesto drammatico di intensità discutibile, le ripercussioni che esso ha sui protagonisti della serie è ciò che più ci interessa, non fosse altro per la frattura tra Alec (Matthew Daddario) e il resto dei suoi compagni. All'indomani della proposta di matrimonio fatta a Lydia (Stephanie Bennett), il rampollo dei Lightwood si ritrova diviso tra due fuochi: da un lato, il Conclave e le sue leggi che proteggono, alla luce del sole, l'incolumità dei propri membri; dall'altra, i suoi amici, apparentemente schierati in blocco per il salvataggio di Meliorn e, cosa più rilevante, contro la consegna della Coppa al Conclave. Se a questo aggiungiamo l'irrisolta - o meglio, rifuggita - presa di coscienza della propria omosessualità, appare evidente come il personaggio di Alec sia quello più travagliato sulla scena di Shadowhunters. Il combattimento finale tra il ragazzo e il suo parabatai costituisce, a oggi, uno dei picchi emozionali più intensi della serie, tanto per la brutale schiettezza con cui Jace (Dominic Sherwood) rivela all'amico di essere più che al corrente della sua attrazione, quanto per la decisione finale di Alec di prendere le distanze dalle operazioni segrete condotte dai suoi compagni. Sarebbe semplicistico bollare la scelta come frutto di una ripicca per l'amore non corrisposto, ma le recriminazioni del giovane nei confronti di Jace appaiono, tutto sommato, piuttosto giustificate: l'arrivo di Clary è coinciso con la crisi dell'amicizia tra i due ragazzi.
Anche per Izzy (Emeraude Toubia) si preannunciano tempi duri: la sua relazione con Meliorn e il conseguente salvataggio di quest'ultimo dalla Città di Ossa costituirà probabilmente materia d'accusa da parte del Conclave, nonché un elemento d'interesse notevole nel proseguio della serie. Stesso discorso vale per Magnus (Harry Shum Jr.), che dietro i glitter non nasconde un po' di sano dolore per l'annuncio del fidanzamento tra Alec e Lydia, prospettandoci il miraggio di una svolta meno glam e più tormentata. Poco o niente ci regala il personaggio di Clary - aggravato, come di consueto, dalla fastidiosa performance attoriale di McNamara - a parte un assai poco ispirato discorso per riunire vampiri e lupi mannari sotto l'egida del più rabberciato "volemose bene" che la tv recente ricordi. Ma basta, per il momento, a sedare gli animi, eccezion fatta per un godibile scambio di battute al vetriolo tra Raphael e Luke (Isaiah Mustafa). In tempi di crisi, ci si accontenta di poche cose; e vale non solo per creature sovrannaturali, ma anche per il pubblico, cui tocca prendere il buono che, di tanto in tanto, Shadowhunters ha da offrirgli.