Shadow in the Cloud, la recensione | TIFF 20
Chloë Grace Moretz si trasforma in un'eroina determinata in Shadow in the cloud, film presentato al Toronto Film Festival e che intrattiene nonostante i suoi difetti
Al centro della trama c'è Maude Garrett, interpretata da Chloë Grace Moretz, una giovane donna che sale a bordo di un B-17 con una borsa misteriosa che sostiene di dover proteggere avendo ricevuto una missione segreta di cui non parla con i militari a bordo, che la trattano con diffidenza e non esitano a giudicare apertamente dal punto di vista fisico. La giovane viene quindi costretta a rimanere nella parte inferiore del velivolo dove può ascoltare tutti i commenti e le battute degli aviatori, ritrovandosi ben presto a fare i conti anche con una misteriosa e inquietante presenza che mette a rischio la vita di chiunque sia a bordo. Maude, ferma in uno spazio ristretto e oggetto di attenzioni non volute e non gradite, lotterà per farsi rispettare e sopravvivere, in particolare quando il suo segreto verrà svelato.
Chloë Grace Moretz è, tuttavia, molto convincente come protagonista e passa senza troppe difficoltà dall'intensità emotiva dei momenti trascorsi nella parte inferiore del velivolo a un secondo atto da eroina action-horror mentre intorno a lei si scatena il caos e c'è un rischio a ogni angolo.
Roseanne Lang prova a mantenere alta la tensione, dopo il primo atto davvero intrigante, nonostante gli effetti speciali non eccelsi, le battute stereotipate e un contesto storico che appare totalmente scollegato dagli eventi e dalle situazioni proposte.
Il film riesce però, proprio grazie alla bravura della propria protagonista, a divertire una volta ribaltati i ruoli tra uomini e donne e non si può che applaudire l'eroina ribelle quando prende in mano la situazione e reagisce al proprio "nemico" per concludere definitivamente lo scontro mentre intorno a lei gli uomini sembrano incapaci di reagire.
Shadow in the cloud scivola via rapido rivelandosi un pop corn movie confuso e quasi ispirato a classici come Alien nel suo far emergere una protagonista in grado di combattere usando armi, istinto e rabbia, facendo realmente brillare Chloë Grace Moretz.