Shade, la Ragazza Cangiante vol. 1: La ragazza che cadde sulla Terra, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Shade, la Ragazza Cangiante, di Castellucci e Zarcone

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Loma è un'aliena del pianeta Meta. Ha un fidanzato che tradisce, ha una morale piuttosto libera, ha un amore spassionato per un poeta di nome Rac Shade, che ha scritto i suoi componimenti dopo aver vestito per anni il Mantello della Follia. Si tratta proprio dell'agente segreto proveniente da un'altra realtà creato da Steve Ditko negli anni Settanta. Per Loma, è un mito, un modello, un riferimento assoluto. Una destinazione. Ecco perché abbandonerà il suo uomo, innamorato nonostante tutto, ruberà il Mantello, si metterà contro un'organizzazione governativa che ormai non esiste più e viaggerà fino alla Terra sotto forma di anima e mente, per occupare il corpo di un'adolescente americana in fin di vita.

Megan è il vero e proprio bullo della scuola. Era il bullo. Ora sta morendo, dopo mesi di coma irreversibile. Era il capitano della squadra di nuoto sincronizzato, la fidanzata di un classico jock di una scuola superiore di provincia, il tiranno temutissimo di amiche e compagne. E ora sta morendo. Senonché, Loma arriva giusto in tempo per occuparne il corpo, darle nuova linfa vitale grazie allo scambio mentale operato dal Mantello e sconvolgere la famiglia e le persone vicine a Megan con la sua resurrezione. Mamma e papà hanno staccato la spina, i compagni sono quasi felici della dipartita della perfida tormentatrice. Ora Loma sta per riportare Megan in paese. Ma non vuole essere Loma, non vuole essere Megan. Lei è Shade, ora.

In questo primo volume di Shade, la Ragazza Cangiante, Cecil Castellucci e Marley Zarcone costruiscono una specie di romanzo di formazione e di scoperta. Loma, una donna fatta e finita, dovrà fare i conti con i pensieri residui della malefica adolescente, riviverne i traumi (subiti e causati), rimettersi in discussione e ridefinire la propria identità. Esattamente come una ragazzina, cattiva o buona che sia, deve sempre fare sul pianeta Terra; un pianeta che Shade non conosce e non capisce, dove deve imparare a interpretare i segnali del proprio corpo e il comportamento altrui. Un tema interessante, connesso profondamente a un'idea di follia, che però rimane oscura. Non è ben chiaro cosa voglia dirci Castellucci insistendo sul concetto di follia. Loma è pazza perché la sua morale è instabile? La follia è quella di Megan, la sua cattiveria? Oppure l'intero genere umano è folle, almeno nella sua versione adolescente?

Non è dato sapere. Non c'è una vera avventura in Shade, la Ragazza Cangiante, quanto più un percorso psicologico personale, che si risolve, in effetti, con un finale fantascientifico, almeno in questo primo volume. Difficile capire che direzioni prenderà la storia, anche se è chiaro che Loma si è fatta dei nemici sul pianeta Meta e che la sua fuga è passata tutt'altro che inosservata. L'impressione è che la serie sia molto ambiziosa nelle sue intenzioni, ma che non abbia ben chiaro il percorso attraverso cui giungere alle meta.

Di ispirazione fortemente indy, Shade è interessantissima nelle atmosfere e nelle premesse anche grazie al contributo delle matite di Zarcone e dei colori pop, brillantissimi di Kelly Fitzpatrick. Tanto il pineta Meta quanto gli effetti onirici della presenza di Shade nel corpo di Megan sono rappresentati con il classico immaginario della fantascienza alternativa e psichedelica, che ci riporta a certi fumetti degli anni Settanta. La Zarcone, in particolare, è molto brava e riesce a guidare l'occhio con metodo anche nel caos che rappresenta visivamente la confusione della protagonista, intrappolata in un mondo preoccupante, sconosciuto e alle prese con ricordi non suoi, a un passato che non coglie appieno. Un po' Chris Bachalo, un po' David Aja, un po' Fiona Staples, ha uno stile aggraziato ed elegante.

Quel che non convince sono le soluzioni di sceneggiatura e l'equilibrio tra analisi ed eventi. Ciò che pare un percorso psicologico, che dovrebbe causare conseguenze sul piccolo mondo di Megan, quel che sembra un esperimento sociale si risolve, almeno per ora, in pochi secondi. Il senso di confusione del personaggio passa direttamente al lettore. Decidere o meno di immergersi dipende da quanto ci affascinano le premesse e la messinscena. Parecchio, per ora. Il che fa di questo volume una promessa sufficiente a un secondo acquisto.

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