Sex Education (prima stagione): la recensione
Sex Education racconta con frizzante sincerità le sfide dell'adolescenza, usando il sesso come tramite per parlare di molto altro
Lo si capisce già dal primo episodio, dove l'impossibilità di raggiungere l'orgasmo da parte di Adam (Connor Swindells), prepotente compagno di classe di Otis, cela crepe emotive di altro tipo, radicate in un contesto familiare castrante. La famiglia è, infatti, uno dei punti cardine della serie, e trova la propria esponente di maggior rilievo drammatico in Jean (Gillian Anderson), madre di Otis nonché eminente sessuologa, la cui eccelsa competenza nella propria area professionale causa al ragazzino non pochi momenti di cocente imbarazzo nel quotidiano; tuttavia, proprio da Jean e dalla sua preparazione Otis trarrà spunto, coadiuvato dall'ostracizzata compagna Maeve (Emma Mackey), per risorgere dalle ceneri del suo conclamato status di sfigato.
In un'età in cui la ricerca dell'identità sessuale corre spesso di pari passo con quella del proprio posto nel mondo, Otis sembra saper gestire con uguale sensibilità entrambi i percorsi, senza però sfociare mai in una tediosa infallibilità. Non esiste periodo più foriero di errori dell'adolescenza, e in questo Sex Education è assai onesto e, di conseguenza, verosimile: uno degli spunti più interessanti offerti dalla serie è nella capacità di ritrarre i ragazzi per ciò che sono. Ci troviamo di fronte a dei ragazzini che non ragionano come adulti, ma che vivono in una perenne tempesta di emozioni senza avere ancora gli strumenti adatti per potervi tracciare una rotta.
Rispetto ad altri titoli Netflix a lei affini come American Vandal e Big Mouth (o, per certi versi, il ben più pesante Tredici), Sex Education dimostra una dolcezza inedita e un rispetto di tutti propri protagonisti per nulla scontato. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'educazione di cui tratta passa anche per la scelta di non fare sesso, stigmatizzando quindi l'errata percezione della verginità come fardello di cui liberarsi a prescindere dal sentirsi pronti o meno. "Il rapporto può essere meraviglioso", spiega Jean a Otis, "ma può anche causare un tremendo dolore. E se non stai attento, il sesso può distruggere la vita."
Se è vero che il sesso può distruggere la vita, possiamo affermare con certezza che esso ha fornito il terreno di base per lo sviluppo di una delle serie più accattivanti e piacevoli che Netflix abbia proposto negli ultimi mesi. Senza spoilerare nulla, il finale di questa prima, adorabile stagione apre il campo a un seguito ricco di possibilità affascinanti, e l'impressione generale è che il materiale a disposizione abbia appena iniziato a essere (ottimamente) sfruttato. Le nostre dita sono già incrociate: attendiamo speranzosi il rinnovo da parte del colosso dello streaming, che con Sex Education ci ha regalato una perla di luminosa freschezza.