Sex Criminals vol. 3: Giochetto a tre, la recensione

Nel terzo volume di Sex Criminals, Jon e Suzie si mettono alla ricerca di altre persone in grado di fermare il tempo con un orgasmo...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Nel precedente volume di Sex Criminals avevamo scoperto che Jon e Suzie non sono gli unici individui a poter fermare il tempo con un orgasmo: c'è addirittura un registro di persone che la Polizia del Sesso tiene sotto controllo. La coppia di criminali del sesso si mette alla ricerca dei propri simili dotati di poteri, imbattendosi in personaggi bizzarri; nel frattempo però gli agenti sulle loro tracce sono disposti a tutto pur di fermare le loro scorribande.

Nonostante gli elementi inseriti nel secondo volume - come la collaborazione con Jazmine St. Cocaine o la relazione tra Robert e Rachelle - Giochetto a tre sembra non sfruttare appieno questi fattori quanto ci si potesse aspettare, e il risultato è una lettura decisamente meno ricca di eventi rispetto agli appuntamenti precedenti. Ci sono momenti divertenti e la bizzarra mitologia sessuale si arricchisce di nuovi elementi - come le fatine dello sperma e i nuovi superpoteri legati agli orgasmi - ma la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un numero di transizione in cui ciò che avviene serve soprattutto a gettare le basi per ciò che verrà sviluppato in futuro.

Potrebbe sembrare una situazione quasi di routine, come quella che iniziano a vivere Jon e Suzie, che dopo l'adrenalina delle prime settimane vissute assieme cominciano a dover trovare un equilibrio alla loro relazione. Questo aspetto è esaminato nelle scene più realistiche della trama, che sono anche le più emozionanti: il cambiamento dei desideri all'interno della coppia, il desiderio nei confronti di altre persone, l'esprimere i propri sentimenti al partner.

Uno degli elementi più spassosi di Sex Criminals, anche se può sembrare strano dirlo, non riguarda del tutto il fumetto, bensì quello che gli gravita attorno. La quarta di copertina, le schede degli autori e i ringraziamenti regalano ancora scintille di goliarda di Matt Fraction e Chip Zdarsky, in grado di strappare più di una risata; purtroppo in questo volume l'apparato editoriale è ridotto e dopo gli episodi del fumetto c'è soltanto un'intervista ai due modelli usati dall'illustratore come riferimento per disegnare i protagonisti.

La vena dissacrante e fuori dagli schemi dei due autori irrompe però tra le tavole con degli inserti metafumettistici nei quali si rappresentano in prima persona discutendo della scrittura dell'opera. In realtà si tratta di un espediente già sfruttato da numerosi autori; il modo in cui viene applicato qui è abbastanza gratuito e aggiunge poco alla lettura, apparendo più come un tentativo di voler spiazzare il lettore.

Tra fotografie di peni distribuite ai semafori e messaggi spinti sul cellulare, Sex Criminals sta prendendo una pericolosa direzione in cui sono le singole scene e le situazioni assurde a intrattenere maggiormente, mentre la vicenda principale sembra essersi adagiata e non avere alcuna fretta di evolvere.

In realtà questo volume ci ha lasciato la stessa sensazione del precedente, ovvero che siano stati messi in gioco degli elementi narrativi pronti a essere sviluppati per far avanzare la trama; confidiamo che la speranza disattesa con questa terza uscita non si ripeta anche nei prossimi capitoli della serie, altrimenti dovremmo accettare l'assestamento di Sex Criminals su questi ritmi, che ci consegnano comunque una buona lettura, ma non all'altezza del sensazionale primo volume.

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