Sex Criminals vol. 1, la recensione

Matt Fraction e Chip Zdarsky ci presentano Sex Criminals, la divertente storia di un uomo e una donna in grado di fermare il tempo con un orgasmo...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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A chiunque, ovunque, in un momento qualunque della storia si sia mai toccato: siete voi i veri eroi.

- Matt Fraction

Si apre con questa dedica il primo volume di Sex Criminals, fumetto che in patria ha già ottenuto un grande successo di pubblico e di critica, ora giunto in Italia grazie a BAO Publishing.
Fin da queste prime parole è evidente come l'autore abbia intenzione di trattare il sesso senza alcun taboo, in modo leggero e divertente; un approccio pericoloso che potrebbe facilmente scadere nella volgarità gratuita o nella comicità fuori luogo, ma grazie al talento e al senso della misura di Matt Fraction (Occhio di Falco, Iron Man) la narrazione riesce a mantenersi in equilibrio sulla linea del buon gusto.

Suzie e Jon hanno un potere fuori dal comune: quando hanno un orgasmo il tempo si ferma e riescono ad agire liberamente, mentre tutto ciò che li circonda è bloccato. Entrambi hanno scoperto di avere questa abilità straordinaria autonomamente, durante i primi contatti col sesso, ma quando si conoscono rimangono sorpresi nell'incontrare un'altra persona dotata dello stesso potere, rendendosi conto di potersi muovere assieme in questa bolla temporale chiamata "La Quiete", dove ogni persona e oggetto è in una completa stasi.

Come sfruttare questo dono? Pianificando una rapina in banca in piena regola, con la quale ottenere il denaro necessario a salvare la biblioteca in cui lavora Suzie, destinata alla chiusura. La trama ruota attorno a questo improbabile colpo, ma il vero cuore del primo volume di Sex Criminals sono i numerosi flashback attraverso i quali conosciamo i due protagonisti, come hanno scoperto il loro potere e come si sono conosciuti.

Dietro le buffe reazioni di Suzie e Jon nel constatare di poter fermare il tempo con un orgasmo si cela in realtà un intelligente metafora che mette i protagonisti di fronte alla scoperta del sesso; è una situazione che tutti abbiamo vissuto, quando da giovani non sappiamo come funzionano certi meccanismi e ci sentiamo fuori luogo, alle prese con le prime esperienze in universo fino a quel momento sconosciuto. Anche il loro trovarsi, l'incontrare qualcuno col medesimo superpotere è in realtà uno stratagemma per raccontare la sintonia e la chimica che si instaura quando finalmente si trova un partner "giusto", dopo tante relazioni o rapporti occasionali con qualcuno con cui ci si rende conto di non aver avuto in realtà molto in comune.

Fraction riesce a descrivere grazie a questo espediente fantastico la scoperta reciproca tra due persone, senza eccedere in romanticismo ma trattando il sesso come un elemento presente nella loro vita, sul quale ci si può permettere di scherzare o di condividere dubbi e aneddoti che molte altre persone possono aver vissuto. I protagonisti ci appaiono reali, anche se non sono forzatamente sarcastici, tendenza che ormai da molti anni si applica per far apparire più credibili dei personaggi.

Graficamente Chip Zdarsky fa un ottimo lavoro nel dipingere Suzie e Jon come due persone normali, attraenti ma non dotati di una bellezza assolta, due persone comuni che potrebbero incontrarsi ed essere attratti l'uno dall'altra. Visivamente colpisce "La Quiete", la bolla temporale in cui si muovono i protagonisti, una psichedelica esplosione di linee e colori che riesce a trasmettere in modo efficace la sensazione che provano Suzie e Jon quando si trovano al loro interno, e le piccole regole di questo mondo parallelo che scopriranno col tempo.

Un ottimo fumetto, comico e profondo, dotato di diversi livelli di lettura. Sex Criminals è un prodotto fresco e incredibilmente intelligente, e il primo volume oltre a essere perfettamente valido letto in autonomia, getta delle basi molto interessanti per sviluppi futuri.

Ne vogliamo ancora. E non lo diciamo solo perché l'autore ci ha definito degli eroi.

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