Servant 1x06, “Rain”: la recensione

Il sesto episodio di Servant è il più inquietante finora mostrato dalla serie, pur essendone anche il più ordinario e realistico

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“Non tutte le famiglie sono normali come la nostra.” La frase pronunciata da Dorothy Turner in Rain, sesto episodio della prima stagione di Servant, farebbe sorridere alla luce delle molteplici disfunzioni del suo nucleo domestico; eppure, alla luce di una puntata come questa, le sue parole non suonano del tutto peregrine. 

Mentre Sean si sta assentando per motivi di lavoro, lo zio di Leanne, George (Boris McGiver) si presenta inaspettatamente. Chiaramente Leanne (Nell Tiger Free) lo riconosce immediatamente, ma il pubblico non può sospettare nulla di ciò che quest’uomo trasandato, con i piedi impregnati di fango e le scarpe rotte, ha in serbo per casa Turner.

L’atmosfera si fa tesa e imbarazzata quando Dorothy (Lauren Ambrose) arriva a casa e s’imbatte nell’inatteso ospite piombato in casa sua. In realtà, se non si trattasse di una serie dai toni cupi e misteriosi, la trama di Rain rimanderebbe più a una sit-com che a un thriller. Il che, chiaramente, non fa che acuire la natura grottesca dell’episodio.

Abbiamo un membro della famiglia in visita per cercare di portare via con sé un personaggio principale, uno scontro sul fatto che quel personaggio debba andarsene e il visitatore che manifesta atteggiamenti bizzarri, dormendo persino nella culla di Jericho. Tutto ciò avrebbe potuto facilmente generare risate spiacevoli in una serie comica, il che è indicativo di quanto siano inquietanti i cliché della sit-com.

Di base, Rain è avvincente perché sposta il mistero da Leanne a George e pone la ragazza in una situazione di estrema vulnerabilità. A questo punto della serie, sembra proprio che la giovane, sebbene non sia stata sincera sul proprio passato, non abbia alcuna agenda nefasta da attuare ai danni dei Turner, al di là delle vendette operate per mezzo della sua Bibbia. Data la pressione esercitata da George per ottenere il ritorno della nipote in Wisconsin, l’impressione è che stia scappando da un ambiente abusivo.

Detto questo, abbiamo superato la metà di questa stagione e non siamo mai stati così lontani dalla comprensione di chi sia davvero il bambino, da dove provenga Leanne e quali siano le sue reali intenzioni nei confronti dei Turner. In realtà, la questione Jericho sembra essere passata in secondo piano da almeno un paio di episodi, il che non va necessariamente a favore della coerenza interna della serie, viste le sue premesse iniziali.

Finora, Servant ci è parso un piatto invitante cucinato a lenta cottura, di cui ci sono arrivati inebrianti effluvi; tuttavia, si avvicina il momento in cui lo spettatore necessiterà di gusti decisi in vista del finale di stagione.

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