Sense8 2x01, "Speciale natalizio": la recensione

Dopo un anno e mezzo di attesa, Sense8 ritorna su Netflix con uno speciale natalizio di ben due ore: la nostra recensione

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Arriva da lontano questo atteso speciale di Sense8, che riporta il cluster su Netflix a un anno e mezzo dalla trasmissione della prima stagione (qui la recensione). Arriva dopo un rinnovo atteso e sofferto per i fan, arriva dopo la conferma dell'arrivo della seconda stagione per il maggio 2017, a due anni esatti dalla prima, arriva dopo l'abbandono di uno dei protagonisti e il conseguente recasting. Arriva da un tempo in cui i fratelli Wachowski non erano ancora le sorelle Wachowski. Arriva con più di due ore mosse da un tema comune, che rimane quello della connessione come strumento per superare differenze e pregiudizi, piuttosto che da un intreccio elaborato. Arriva e difficilmente deluderà quanti hanno apprezzato la prima stagione della serie di Netflix.

Si tratta di stringere lo sguardo sugli avvenimenti salienti che hanno coinvolto i sensate dopo il climax dello scorso anno, raccontando cosa ne è stato di loro, delle loro storie, del loro legame, per alcuni mesi fino alle festività natalizie. Come detto non c'è un intreccio particolarmente elaborato ad accompagnarci, né un conflitto iniziale che dovrà essere risolto nell'arco dell'episodio. Molte delle problematiche affrontate dai protagonisti affondano negli eventi dello scorso anno (sarà bene prepararsi con un ripasso generale di quanto è accaduto), e molte delle svolte introdotte verranno sviluppate nella seconda stagione. Nulla inizia, nulla finisce, tutto è connesso. Come sempre ci ha abituato Sense8.

Le passioni estreme, la voglia di abbracciare il proprio vissuto, la propria identità anche in relazione al Tutto, sono più importanti

Chi ha apprezzato la prima stagione della serie probabilmente ha già familiarità con questo approccio e riesce a trarne il meglio. Situazioni di grana grossa, una certa tendenza a rimarcare le proprie convinzioni e le proprie tematiche, rifiutando di cedere a sviluppi attesi da thriller-action. Le sequenze d'azione non mancheranno, né i pericoli mortali per i nostri, ma tutto risuona come l'eco lontana di qualcosa che deve rimanere sullo sfondo, perché le passioni estreme, la voglia di abbracciare il proprio vissuto, la propria identità anche in relazione al Tutto, sono più importanti.

Non tutti i sensate hanno la stessa importanza nell'episodio. A spiccare nel corso delle due ore sono soprattutto Lito, che deve affrontare le conseguenze della scoperta della sua omosessualità, Sun, ancora in carcere per colpa del fratello, Wolfgang, al centro di una guerra criminale per il controllo della capitale tedesca, e Will, che deve difendersi dagli attacchi mentali di Whispers. Più d'appoggio gli altri quattro, con Riley ovviamente molto legata – più di quanto già non sia – a Will, Nomi e Capheus più ai margini, Kala ad affrontare un problema personale tra i meno interessanti dell'episodio.

Sense8 - Christmas Special

Nelle sequenze, anche parecchio distanti per tempo e spazio tra di loro, emergono come dicevamo i temi ormai classici della serie. Si elabora il concetto di una rete emozionale e umana che connette e unisce, che annulla le differenze, che umilia i pregiudizi e ne mette in luce l'assurdità. Pur rifiutandosi di elaborare o approfondire la propria mitologia, o le stesse minacce al gruppo, Sense8 acquista profondità nel momento in cui pone l'accento sul versante più drammatico e simbolico della sua storia. Dalla singola persona al gruppo, e dal gruppo all'umanità intera. In questo Sense8 si conferma una serie molto ottimista e positiva, pur senza cedere al buonismo. Se l'idea di uno speciale natalizio dev'essere anche quella di promuovere un abusato, e spesso vago, concetto di fratellanza, possiamo dire che lo speciale riesce nel suo intento.

Lo fa a modo suo, sporcandosi le mani e non andando molto per il sottile. C'è moltissima fisicità, sesso, passioni, affermazioni forti: anche di grana grossa a volte, ma Sense8 abbraccia con tale sincerità il proprio messaggio che è difficile non volergli bene per questo. Considerato anche che tra gli otto personaggi si fa fatica a scegliere quale sia il più simpatico e amabile (non c'è un momento in cui vediamo un personaggio e pensiamo a quanto vorremmo essere da un'altra parte) è ancora più semplice dare un giudizio positivo su queste due ore che in fondo sono un pretesto per riprendere familiarità con i personaggi.

Nota a margine su Capheus e sul recasting: la serie lo affronta nella prima scena, con uno scambio divertente che sembra quasi indirizzato a noi. Toby Onwumere ha un volto simpatico e sembra entrato bene in sintonia con il personaggio. In una serie che chiede già così tanto alla sospensione dell'incredulità – ma lo facciamo volentieri – un recasting non sembra proprio un problema.

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