Senran Kagura Estival Versus, la recensione
Tamsoft sublima la divertente, ammiccante e folle esperienza di gioco della serie in un titolo solido e completo: la recensione di Senran Kagura Estival Versus
Se Senran Kagura 2: Deep Crimson aveva mostrato eccome le prorompenti forme delle protagoniste, ma in realtà quasi mai in maniera ammiccante, Senran Kagura Estival Versus preme forte fin da subito sulle allusioni sessuali, sui giochini dal vago gusto erotico e sull'esibizione spudorata dei corpi femminili. I motivi sono molteplici: l'ambientazione e la storia, che vedono coinvolte le prosperose shinobi una bizzarra competizione in una spiaggia assolata, trasportate lì con il classico strambo espediente narrativo, e che ovviamente le porta ad esporre la loro prorompenza in striminziti costumi; le capacità tecniche delle console di destinazione, PS Vita e PlayStation 4 (per la prima volta un episodio della serie arriva su home console), in grado di produrre un impatto visivo di altro livello rispetto a quello di Nintendo 3DS. Il che vuol dire esibire con ancora maggiore convinzione e spettacolarità zinne e panettoni, dare maggiore spettacolarità alle trasformazioni, ai combattimenti, ai momenti nei quali i vestiti si strappano e le forme esplodono fuori dai pochi panni nelle quali sono contenute. E' il tripudio più totale del fanservice, ma come sempre quell'esagerazione e quell'insistenza sui corpi sono talmente esasperati da risultare ridicoli. Senran Kagura Estival Versus non attizza, nella maggior parte delle volte fa sentire piacevolmente cretini.
Ovviamente sotto il tripudio di soffici rotondità batte anche un cuore costituito dal gameplay e dall'offerta ludica, ed entrambi mostrano dei netti passi avanti rispetto a quanto visto nei precedenti episodi della serie. Senran Kagura Estival Versus accoglie la maggior spinta verso un tecnicismo ovviamente non ricercato, ma comunque rilevabile, introdotta dal secondo capitolo per Nintendo 3DS, riprendendone le dinamiche, le mosse, anche le problematiche. La base è la stessa di sempre, quella che vede alternarsi colpi leggeri, colpi pesanti, mosse speciali e scatti utili a inanellare lunghe combo; permane, negli scontri con le shinobi delle altre scuole, la difficoltà nell'attaccare a lungo, dato che i loro attacchi possono rompere le combo in atto, ma se in Senran Kagura 2: Deep Crimson non era possibile fare altrettanto qui lo è, grazie ad un'apposita mossa. Sembra un elemento da poco, ma nell'economia complessiva del sistema di combattimento ha grande importanza, in particolar modo perché affrontare le altre eroine rappresenta sempre una discreta sfida, che si può superare con un'arma in più.
"Senran Kagura Estival Versus non attizza, nella maggior parte delle volte fa sentire piacevolmente cretini"[caption id="attachment_153530" align="aligncenter" width="600"] Senran Kagura Estival Versus - screenshot[/caption]
Ecco quindi come in sostanza Senran Kagura Estival Versus non rinnovi per niente le basi del gameplay, ma benefici di alcuni aggiustamenti indovinati. Il supporto a tale impianto di gioco di una offerta ludica ben composta lo dota di un certo appeal anche sul lungo periodo. Missioni secondarie ed una marea di contenuti sbloccabili, dagli indumenti delle ragazze agli artwork ai brani della colonna sonora terranno impegnato a lungo colui che dovesse decidere di darsi al completismo, ma anche il giocatore che volesse godere a lungo della produzione Tamsoft.
E' in definitiva Senran Kagura Estival Versus il migliore della serie? Molto probabilmente sì, perché coniuga ad impianto di gioco divertente tanti contenuti, perché si migliora nel ritmo e nella qualità del sistema di combattimento rispetto ai suoi predecessori, perché evidenzia il suo essere produzione completa con una direzione artistica apprezzabile ed un comparto tecnico funzionale. Allo stesso modo, però, è sicuramente l'ultimo capitolo che può permettersi di essere così. Si avverte la necessità di cambiamenti che possano rinnovare l'esperienza di gioco, dopo quattro titoli dalla basi sostanzialmente identiche. E allora godiamoci i suoi ammiccamenti, le sue malizie e le sue cretinate, sperando però di ritrovarle di qui a qualche tempo inseriti in una esperienza tutta nuova.