Sempre libera, la recensione

Abbiamo recensito per voi Sempre libera, la graphic novel di Lorenza Natarella edita da BAO

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Sa cosa succederà? Un giorno il MET, con lei dentro, si metterà in ginocchio e mi chiederà di cantare. Quel giorno lei, in ginocchio al MET, saprà che non lo farò gratis.

Sempre libera, anteprima 01Basterebbe questa frase per racchiudere la vera essenza di Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulo, da tutto il mondo conosciuta come Maria Callas. La Divina - come fu ribattezzata dai media - ha avuto un impatto decisivo non solo per il mondo dell’Opera ma, più in generale, per il rapporto tra artisti e mezzi di comunicazione. In occasione del quarantesimo anniversario della sua morte, Lorenza Natarella omaggia quest’incredibile soprano con una biographic novel dal titolo Sempre libera, edita da BAO Publishing.

La vita della Callas viene ripercorsa in maniera cronologica, dagli stenti che hanno caratterizzato la famiglia Kalogeropoulo agli inizi della loro permanenza negli Stati Uniti ai primi riscontri e successi della giovane Maria. La rigida educazione materna, seguita dall’incontro con Elvira de Hidalgo, sono stati importanti per la formazione musicale della Nostra che successivamente in Italia ha trovato una via per affermarsi definitivamente.

I grandi riconoscimenti e il ruolo fondamentale per la rinascita del belcanto, però, sono intervallati da bruschi fallimenti e una vita privata a dir poco complicata, segnata dal primo matrimonio con Giovanni Battisti Meneghini e dal successivo con Aristotele Onassis. In mezzo, il dualismo con Renata Tebaldi, la rescissione del contratto con il Metropolitan di New York e il rapporto con Elsa Maxwell, in una girandola di esperienze e colori amplificate dai rotocalchi.

Sempre libera, anteprima 02Proprio in quegli anni, infatti, Radio, Cinema e giornali scandalistici erano alla costante ricerca di personaggi da consacrare e - soprattutto - demolire, andando a rovistare nella pattumiera del gossip più sensazionalistico. Dietro i punti fermi di un’esistenza leggendaria si muove la sceneggiatura della Natarella: quando le luci del teatro si spengono e i flash dei paparazzi sono ormai lontani, la Callas lascia il posto a Maria, mostrandosi donna fragile ma ambiziosa, il cui unico amore è il canto. Determinata a raggiungere la vetta, trasforma le sue debolezze in armi affilate con le quali intraprendere una dura scalata.

Il puntare sull’aspetto umano piuttosto che sulla fredda cronaca è il grimaldello con il quale la Natarella riesce a scardinare la rigida gabbia della storia, lasciando che la sua sensibilità tratteggi un personaggio dalle mille sfaccettature, perlopiù nascoste.

Cosa si nasconde dietro quegli atteggiamenti da diva ante litteram, dietro alla superbia e all'ostentata tracotanza? La risposta a questi interrogativi offre una lettura precisa sulla cifra stilistica di Sempre libera e sulla maturità della sua autrice.

Sempre libera, anteprima 03La Natarella dimostra personalità non solo quando maneggia senza esitazioni una figura storica così grande ma anche quando decide di utilizzare una forma di Fumetto estremamente personale. Partendo dall’ardita scelta cromatica (il volume è incentrato su un dualismo rosa - nero), passando attraverso una concezione della pagina originale e giungendo all’adozione di un tratto spigoloso, nervoso, in grado di restituire la grandezza così come la debolezza della protagonista, l'autrice piega la tavola alle sue esigenze di storytelling.

La pagina viene decostruita, le parole come la musica abbattono gli argini della vignetta e fluiscono in maniera organica insieme alle immagini creando un unico corpo sinuoso e accattivante. Ogni illustrazione è concepita come un elemento a sé, come tanti fotogrammi di una sequenza ora drammatica ora delicata, al pari dei personaggi interpretati sul palco dal soprano. Le tonalità di rosa e la prevalenza di una tinta sull’altra determinano gli umori di un equilibrio umano mai raggiunto.

In un momento storico in cui i biographic novel si stanno imponendo all’attenzione del pubblico, Sempre libera conquista per originalità e per lo stile particolare della sua giovane autrice, in grado di distinguersi dall’anonimato di troppe biografie fredde e ridondanti.

Io son divino! Io son l'oblio!

Io sono il dio che sovra il mondo

scendo da l'empireo, fa della terra un ciel! Ah!

Io son l'amore, io son l'amor, l'amor.

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