Sembrava perfetto... e invece, la recensione

Sembrava perfetto... e invece è una commedia romantica che nasconde un certo egoismo emotivo sotto la bandiera del femminismo

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“Una storia per la maggior parte vera basata su una bugia”: questa è la premessa non troppo ironica che apre Sembrava perfetto… e invece, commedia romantica scritta ed interpretata dalla comedian Iliza Shlesinger, esordio alla regia di Kimmy Gatewood. Di primo acchito l’idea è che si tratti di un film semi-autobiografico: d’altronde è piuttosto comune che un comico usi parti delle sua vita in un film che punta a restituire l’idea politica/poetica alla base dei suoi monologhi (come ha fatto Pete Davidson con Il re di Staten Island). Sembrava perfetto… e invece è in questo senso fedele alla stessa linea: il femminismo di Iliza Shlesinger è non solo la base per il suo personaggio ma la motivazione che dà senso al film.

Il problema, tuttavia, è che il film non va mai veramente in profondità rispetto a queste idee, le afferma a parole senza ricercarne una eco nella storia, creando invece un mondo al limite del macchettistico (per la maggior parte riservata al personaggio maschile, ma anche in come viene dipinta la rivale e un po’ la migliore amica), in cui la parabola di un personaggio di finzione resta tale, in cui ci sono vittime e carnefici e in cui la verità sta da una sola parte. Si tratta di ciò che pensa la Schlesinger o di una mera carenza di scrittura? Se questo dubbio non verrà mai sciolto, certo che è Sembrava perfetto… e invece risulta molto più superficiale di quanto voglia ammettere.

Iliza Schlesinger usa qui l’alter ego di Andrea Singer, una donna di 34 anni che vive a Los Angeles e che riesce a mantenersi - e ad avere successo - facendo la stand up comedian. Andrea non si sente però abbastanza realizzata e vuole fare un passo ulteriore, diventando attrice: ed è proprio mentre torna da un provino che incontra sull’aereo Dennis (Ryan Hansen), un uomo enigmatico che lavora nell’ambito finanziario. Inizialmente come amici, i due cominciano a frequentarsi assiduamente e presto il sentimento di Andrea (di pari passo con il suo bisogno di essere sostenuta emotivamente) cresce fino a diventare amore. Ma, accecata da ciò che vuole vedere, Andrea non si accorge di chi è veramente chi le sta davanti.

Il gioco delle apparenze che ingannano regge però ben poco: chi guarda si rende presto conto del fatto che Ryan è un bugiardo, mentre Andrea sembra o non notare niente o non avere mai la pazienza di ragionare su ciò che le accade. La posizione di chi guarda, ovvero l’intera esperienza di visione, si fa così snervante, basata tutta sull’attesa di una rivelazione che non si pregusta ma che ci si prefigura fin da subito. In questo senso non aiuta di certo la scelta della regista Kimmy Gatewood di tenere lo spettatore leggermente più informato della protagonista, attraverso primissimi piani che ne rivelano espressioni contraddittorie o dettagli che lo smascherano. Tutto è già chiaro a chi guarda, si aspetta solo che anche la protagonista se ne renda conto.

Oltre a ciò, l’aspetto davvero controverso di Sembrava perfetto… e invece è però il modo in cui la storia comunica un’idea di moralità assoluta che, nascosta in parte dalla bandiera del femminismo, racchiude invece un certo egoismo emotivo. Se Andrea infatti pretende di non essere etichettata come pazza solo perché è donna - poiché ha creduto alle menzogne di un uomo -, lei stessa etichetta Dennis come un perdente perché non ha mai avuto la forza di prendere in mano la sua vita. Dennis rimane un personaggio bidimensionale di cui non interessano le motivazioni, che invece il film le relega all’idea generale e macchiettistica di uomo bugiardo (e che lo stesso Ryan Hansen recita come una macchietta!). Ok l’elogio dell’onestà, ma la soluzione deve essere umiliare e odiare a propria volta? Questo, purtroppo, è ciò che il film sembra suggerire.

Moralità a parte c’è da dire anche che il film di commedia ha solo qualche attimo, ovvero quelli in cui Andrea interagisce con la sua migliore amica Margo (Margaret Cho). Per il resto, se Iliza Shlesinger regge bene la parte (senza dare particolari emozioni) e il confezionamento estetico risulta piacevole, ciò non basta a rendere digeribili le ben più gravi carenze.

Cosa ne dite della nostra recensione di Sembrava perfetto... e invece? Scrivetelo nei commenti dopo aver visto il film!

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