Sei nell'anima, la recensione
Come tutte le produzioni peggiori, Sei nell'anima prende una storia potenzialmente unica e la piega fino a farla somigliare a tutte le altre
La recensione di Sei nell'anima, il film sulla vita e la carriera di Gianna Nannini disponibile su Netflix dal 2 maggio
È quello che avviene nelle fiction, in cui i personaggi hanno gli occhi lucidi facili. È quello che avviene nelle pessime commedie, in cui gli intrecci invece di snodarsi con abilità si sciolgono subitaneamente. Ed è quello che avviene in Sei nell’anima, biopic nazionalpopolare a trazione generalista che passa sopra tutto ciò che è moderno per ritrarre Gianna Nannini come un’outsider di successo con problemi di relazione, ovvero l’immagine stereotipica della mitologia del rock. Almeno fino a che sostiene lei di non averne avuti più (tutto è tratto dalla sua autobiografia e ampiamente approvato da lei), momento in cui il film finisce. Il minutaggio dice “film”, la diluizione dice “serie”, la qualità e il tono dicono “fiction”.
È superfluo dire che non si scopre nulla su Gianna Nannini da questo film che non sia già nelle interviste (incluso che le manca una parte di un paio di dita e ha avuto un momento di svolta, di problemi mentali che le hanno fatto riconsiderare come viveva) e cosa ancora più grave non si scopre nulla sul mondo in cui si è mossa (la scena musicale underground e mainstream italiana anni ‘70 e ‘80). Non si scopre niente sulla persona (così fasulla e artefatta è la sua psicologia che è impossibile pensare non sia frutto di una scrittura romanzesca), non si scopre niente su di noi, la nostra relazione italiana al successo, alla trasgressione del rock (o almeno quella che possiamo permetterci) e alla costruzione di idoli commerciali su presupposti artistici. Sei nell’anima fa finta che tutti questi spunti non esistano, trascura anche quelli sessuali (una lesbica o bisessuale, in Italia, negli anni ‘70!) per parlare di ciò che appartiene in potenza a qualsiasi storia e non è invece unico nella storia di Gianna Nannini: gli affetti familiari, l’amore, il desiderio di realizzarsi.