SEGA Mega Drive Classics, la vostra vecchia cameretta, così come l’avete lasciata – Recensione
La collection di vecchie glorie di SEGA debutta su console: la recensione di SEGA Mega Drive Classics
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
SEGA Mega Drive Classics gioca sporco sin dalla prima schermata, imbastendo per voi un piccolo ambiente virtuale talmente generico, ma ugualmente caratteristico, da avere per forza qualcosa in comune con la cameretta che abitavate da ragazzini. Fedele nello stile e alle tendenze in voga negli Anni ’90, è in realtà il menù del titolo stesso, l’hub dove potrete giocare con le opzioni, consultare la lista di Trofei e Achievement sbloccabili, selezionare, naturalmente, la vecchia gloria con cui sollazzarvi in memoria dei bei tempi andati.
Pur nella sua semplicità, non manca niente sotto questo punto di vista. Gli obiettivi vi spingeranno a rigiocare più volte, a compiere azioni di un certo tipo, magari ad esplorare modalità che ancora non conoscevate. L’orologio vi permette di impostare l’ora del giorno virtuale in cui ambientare le vostre sessioni. Potrete personalizzare i comandi. Non mancano ovviamente i filtri da applicare all’immagine e persino la possibilità, riservata ai soli eretici, di schiacciare l’immagine sino a raggiungere il rapporto di 16:9.
Una precisazione, in questo senso, è tuttavia d’obbligo. Tutti i titoli presenti in SEGA Mega Drive Classics sono produzioni SEGA, scelta, più o meno voluta, che rappresenta di per sé un limite e che per forza di cose ha imposto l’estromissione di alcune killer application."Dal punto di vista prettamente quantitativo c’è poco di cui lamentarsi, con una raccolta che conta all’attivo poco più di cinquanta videogiochi."
Eppure, dal punto di vista prettamente quantitativo c’è poco di cui lamentarsi, con una raccolta che conta all’attivo poco più di cinquanta videogiochi. Tra questi, spiccano capolavori del calibro di Gunstar Heroes, sparatutto a scorrimento di Treasure; la trilogia di Golden Axe, che non ha certo bisogno di presentazioni; un paio di capitoli della serie di Sonic, di cui avremmo tranquillamente barattato Sonic 3D Blast con Sonic 3 & Knuckles; tutti gli Streets of Rage, che hanno segnato un’epoca; Vectorman e relativo seguito, particolarissimi a loro modo; ToeJam & Earl, un’autentica perla di nonsense e follia allo stato puro.
Avremmo certamente fatto a meno del pessimo Gain Ground, di ben due Columns, di un Altered Beast invecchiato malissimo, ma in questo senso va anche considerato l’aspetto museale e nostalgico della proposta di SEGA, una collection che si arricchisce di titoli sicuramente anacronistici e meno conosciuti, ma ancora in grado di divertire come alcuni capitoli della saga di Phantasy Star, Shining in the Darkness e Comix Zone.
Nel tentativo di ammodernare lievemente l’offerta, il publisher nipponico ha inserito alcune feature nuove di zecca, oltre ai già citati Trofei e Achievement. Si potrà raddoppiare la velocità di gioco, magari per ridurre i tempi morti; effettuare un salvataggio istantaneo in qualsiasi momento; cercare un compagno di giochi non solo offline, ma anche online, tramite un’infrastruttura non sempre impeccabile, ma sufficientemente sviluppata per garantire il giusto grado di divertimento in multiplayer, ovviamente per i giochi che lo contemplano. Si tratta di piccole e gustose aggiunte, che non modificano eccessivamente il feeling delle produzioni originali, ma che, anzi, aiutano un pubblico più contemporaneo ad approcciarsi a questi giochi del passato.
[caption id="attachment_186657" align="aligncenter" width="1000"] Naturalmente, per una corretta visualizzazione delle immagini, dovrete giocare rispettando il formato originale impostato sui 4:3.[/caption]
Va da sé, tuttavia, che siamo di fronte ad un prodotto indirizzato ad un target estremamente specifico. Molti giochi sono visibilmente invecchiati, alcuni davvero male. Resta il valore storico, la nostalgia, la curiosità di scoprire da dove provengano certe idee di design, ma non aspettatevi di appassionarvi ad ogni singolo titolo racchiuso nella raccolta, soprattutto se quegli anni non li avete vissuti sulla vostra pelle.
SEGA Mega Drive Classics, grazie ad un’emulazione eccelsa di ogni titolo proposto, è tuttavia caldamente consigliato a chi cercava il compendio ideale di un’epoca videoludica ormai scomparsa da tempo.