See 1x08, "House of Enlightenment" (finale di stagione): la recensione

L'imperfetto finale di stagione di See lascia il destino di diversi protagonisti in sospeso, aprendo interessanti scenari per il prossimo arco di episodi

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Il dono della vista non è mai stato tanto accecante, come aveva già preannunciato Paris (Alfre Woodard) a Haniwa (Nesta Cooper) e Kofun (Archie Madekwe) nella puntata della scorsa settimana: ed ecco i due fratelli trovare infine le risposte alle loro domande in House of Enlightment, episodio finale di questa prima stagione di See che porta i ragazzi faccia a faccia col loro padre biologico, il famigerato leader Jerlamarel (Joshua Henry).

La Casa del Chiarore citata nel titolo altro non è che una ex prigione che il fuggitivo vedente ha adibito a sua fortezza; lì vive da anni, attorniato da una folta schiera di figli dotati, come lui, del dono della vista. Agli occhi dei gemelli, Jerlamarel si presenta come padre affettuoso, lieto di riabbracciare i suoi bambini dopo diciassette anni di lontananza coatta e impaziente di mostrare loro le meraviglie della cosiddetta civiltà degli antichi: energia elettrica, acqua corrente, libri a iosa.

Haniwa e Kofun sembrano entrati in una nuova era di conoscenza; eppure, a dispetto delle molte attrattive offerte al loro sguardo, i due ragazzi iniziano ben presto a provare soggezione per la struttura che li ospita e per quel padre che fa loro da cicerone, introducendoli alla scoperta delle molte comodità offerte dal posto. Mentre Haniwa è disposto a dare una possibilità a questo nuovo mondo, Kofun sente la mancanza di Baba Voss (Jason Momoa), che riconosce come suo unico vero padre.

Il tradimento è dietro l'angolo: mentre esibisce il suo affetto più entusiasta, dietro le quinte Jerlamarel sta macchinando per vendere la propria stessa figlia a una potente tribù. Kofun, rimasto alla Casa del Chiarore, scopre l'inganno paterno e rischierebbe di lasciarci la pelle, se non venisse provvidenzialmente salvato da Baba Voss. In un emozionante duello che a molti ricorderà, per il suo epilogo, una raccapricciante scena di Game of Thrones, il capo degli Alkenny riesce ad avere la meglio sull'avversario e, assieme al figlio, si ricongiunge a Paris.

Frattanto, Tamacti Jun (Christian Camargo) affida a Maghra (Hera Hilmar) un compito difficile: convincere Sibeth Kane (Sylvia Hoeks) ad abdicare in favore della sorella minore. La risposta è, ovviamente, negativa, ed è seguita a breve dall'eliminazione - forse non definitiva - del generale. A quel punto, sole contro un esercito poco in vena di clemenza, alle due sorelle non resta che costruire un'alleanza che sin dalle prime battute percepiamo essere fragile, nonché promessa di scenari emozionali accattivanti per la seconda stagione.

Benché sia sorretto da una forte tensione drammatica e da un'eccellente ritmo nella scena d'azione che ne costituisce il fulcro, House of Enlightment mette in risalto qualche incongruenza rispetto a quanto seminato da See fino a questo momento: in primis, la serie ci ha sempre suggerito come Baba Voss e gli altri non avessero alcuna conoscenza delle armi da fuoco. Malgrado ciò, Baba Voss sembra adesso sapere esattamente cosa sia una pistola, il che lascia in sospeso seri interrogativi sulla coerenza interna del mondo raccontato nello show.

Allo stesso modo ci chiediamo come mai Jerlamarel non abbia fondamentalmente opposto resistenza alla consegna di sua figlia nelle mani dei suoi presunti alleati; disponendo di una fortezza impenetrabile con mitragliatrici e mura, la sua ha l'aria di una scelta precisa e spontanea più che di un'imposizione. Tuttavia, a dispetto delle incongruenze disseminate qua e là, House of Enlightment conclude la stagione con diversi cliffhanger convincenti, che gettano ottime basi per una seconda stagione che confidiamo essere più omogenea a livello di ritmo e forza narrativa, portando See a sviluppare al meglio il caleidoscopico potenziale sfoggiato nei suoi momenti migliori.

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