Security: la recensione
Security, in arrivo su Sky e NOW, delude un po' le aspettative sprecando il talento delle persone coinvolte e le tematiche attuali del romanzo alla base del progetto
Security, il nuovo film Sky Original in arrivo il 7 giugno su Sky Cinema e NOW, dopo aver gettato delle premesse narrative e visive affascinanti e coinvolgenti nei primi minuti, fatica più del dovuto a mantenere alta la tensione e la credibilità del susseguirsi di eventi lasciando così la sensazione che il romanzo di Stephen Amidon da cui è tratto sarebbe forse stato più adatto a una miniserie che a un progetto di una durata inferiore alle due ore.
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Security è però un'opera in cui il valore delle singole parti sembra superiore a quello del risultato finale: la fotografia firmata da Mauro Fiore è davvero suggestiva e crea un'ottima atmosfera, la regia è molto attenta, le musiche di Andrea Farri hanno dei passaggi interessanti, e sulla carta il talento di tutti gli attori coinvolti, anche i più giovani, è davvero di ottimo livello.
La sceneggiatura firmata da Chelsom insieme a un gruppo composto da Tinker Lindsay, Silvio Muccino, Michele Pellegrini e Amina Grenci, cerca poi di dare a tutti gli elementi uno spazio adeguato, ma fatica più del dovuto a rendere giustificate le rivelazioni e le svolte compiute dai personaggi nonostante una certa bravura nel delineare la figura di Roberto, evidenziandone l'umanità e la sensibilità quando viene posto di fronte alle difficoltà. Nell'unire tutti i tasselli di questo intricato dramma sembra essersi persa di vista la naturalezza delle interazioni e delle situazioni, risultando così in più momenti sopra le righe e poco naturali.
Marco D'Amore offre comunque una performance di buon livello nel ruolo di un uomo diviso tra i suoi affetti e la determinazione nel fare giustizia, mentre Fabrizio Bentivoglio non ha purtroppo abbastanza materiale a disposizione per uscire dagli stereotipi e rendere realistica la figura dell'enigmatico Curzio. Maya Sansa e Valeria Bilello portano in scena due figure femminili quasi in opposizione e, nonostante alcune scene in cui emerge la loro esperienza e bravura, non trovano il modo di dare spessore agli ostacoli, emotivi e imposti dalle circostanze e dalla società, che affrontano quotidianamente Claudia ed Elena. Ludovica Martino è una presenza carismatica sullo schermo, ma la storia di Angela e Stefano risulta poco incisiva non riuscendo del tutto a far capire la natura del legame che li unisce, mentre Giulio Pranno appare piuttosto in difficoltà in un ruolo poco vicino alla sua personalità. Dispiace, inoltre, che Beatrice Grannò abbia uno spazio molto limitato: la giovane attrice dimostra nelle scene in cui appare nel film di essere in grado di trasmettere la giusta carica drammatica al suo personaggio e la parte della storia di cui è protagonista accanto a Tommaso Ragno poteva rappresentare uno degli elementi più interessanti dell'intero racconto, essendo caratterizzata da un rapporto padre-figlia complesso e ricco di ombre.
I tanti elementi alla base della storia proposta da Security, che affrontano anche tematiche importanti e attuali, nella trasposizione dalle pagine del romanzo allo schermo sembrano aver perso molta della loro incisività e intensità, proponendo così agli spettatori un thriller in cui l'evoluzione dei protagonisti e il susseguirsi degli eventi è fin troppo rapido e accompagnato da dialoghi che risultano eccessivamente superficiali. Il film potrebbe però trovare un suo spazio nel mercato televisivo internazionale, avvicinandosi per stile e approccio a progetti dalle caratteristiche analoghe che hanno ottenuto un buon successo negli ultimi anni sulle piattaforme di streaming. L'esperienza di Peter Chelsom e di tutte le persone coinvolte, tuttavia, non si rispecchiano nel risultato finale al di sotto delle aspettative.
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