Secret Wars 9, la recensione

Abbiamo recensito per voi Secret Wars 9, ultimo capitolo della miniserie evento Marvel firmata da Jonathan Hickman ed Esad Ribic

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Tutto ciò che ha un inizio, ha anche una fine. Ma, a volte, nella fine stessa è insito un nuovissimo inizio. È proprio questa la morale finale di Secret Wars, miniserie in nove parti firmata da Jonathan Hickman ed Esad Ribic, nonché, molto probabilmente, l'evento a fumetti più grande dell'ultimo trentennio (da Crisi sulle Terre Infinite, per capirci). Questa storia è stata l'ultima dell'Universo Marvel, quel colorato mondo creato da Stan Lee, Steve Ditko, Jack Kirby e tanti altri autori più di cinquant'anni fa. Allo stesso tempo, Secret Wars è la prima storia del Nuovissimo Universo Marvel, sorto dalle ceneri del precedente, all'alba dell'era All-New, All-Different Marvel ("La Nuovissima Marvel" in Italia). Quali sono le caratteristiche di questo nuovo capitolo della Casa delle Idee? Tante, alcune delle quali le vediamo già nell'epilogo di Secret Wars 9. Ma, allo stesso tempo, c'è ancora un forte e palpabile legame con il passato, nel rispetto del concetto di Legacy (eredità), da sempre caro al fumetto supereroistico.

Nel corso dei capitoli precedenti, abbiamo assistito alla nascita del pianeta Battleworld, creato dal Dottor Destino con il potere sottratto agli Arcani, combinato all'energia insita in Molecola. Abbiamo esplorato questo "mondo mosaico" plasmato con i frammenti di molteplici realtà preesistenti nel Multiverso Marvel. Siamo stati partecipi anche della progressiva frammentazione e successivo crollo del "piano perfetto" di Victor Von Doom: da un lato, l'instabilità di Battleworld era qualcosa di assolutamente endogena, dall'altro, l'arrivo dei sopravvissuti di Terra-616 e Terra-1610 ha sicuramente funto da catalizzatore, affrettando considerevolmente la nuova fine di tutte le cose.

Destino ha infatti dovuto affrontare molteplici nemici, che lo hanno distratto e sensibilmente indebolito. Alla fine, però, la battaglia finale è stata quella che potevamo prevedere sin dall'inizio, nonché la cosa più fisiologica possibile: il round finale è stato infatti combattuto da Reed Richards e dallo stesso Destino, da sempre nemici naturali, uomini uniti dallo stesso desiderio di scoperta e risoluzione, ma divisi in maniera antitetica dal loro modus operandi e dalla loro visione della vita. Lo scontro tra i due è stato qualcosa di emozionante e commovente, combattuto più sul piano ideologico che su quello fisico. Immancabilmente, i "buoni" hanno vinto (sempre che Victor Von Doom sia davvero un "cattivo") e proprio Mr. Fantastic ha assunto, assieme alla sua famiglia e alla Fondazione Futuro, il ruolo di demiurgo del nuovo Multiverso. Come è stato possibile tutto questo lo scoprirete con la lettura di Secret Wars 9, che, diciamolo, è una storia molto coerente, abbastanza prevedibile, ma è soprattutto l'emozionante "canto del cigno" dei Fantastici Quattro, in quella che al momento è la loro ultimissima storia (siamo sicuri che la famiglia più famosa dei fumetti tornerà, un giorno).

Giunti alla fine di questo spettacolare viaggio, che si è dipanato non solo sulla miniserie principale, ma anche sulle tantissime miniserie satellite di Secret Wars, possiamo finalmente trarre le conclusioni di quello che abbiamo letto: il giudizio complessivo è sicuramente positivo. La trama ideata da Hickman ci ha raccontato una storia forse senza precedenti, originale e memore del passato allo stesso tempo, contraddistinta da grande epicità, ricca di personaggi e situazioni diversi, a ciascuno dei quali è stato dato il giusto spazio. È come se l'autore avesse predisposto una ideale scacchiera grande quanto un pianeta, e ognuna delle pedine avesse avuto un suo preciso ruolo da giocare in questa partita. Alla fine, si sono scontrati i due "Re", quello bianco e quello nero, e lo scacco matto è stato segnato dalla squadra degli eroi.

Di contro, Secret Wars ha cambiato tutto senza davvero cambiare niente: un "tanto rumore per nulla" che ha riportato le cose, sostanzialmente, a un punto di partenza abbastanza neutro. Non possiamo affermare che questo sia un vero e proprio difetto dell'opera, in quanto è da sempre uno dei canoni del fumetto supereroistico americano.

Sull'arte di Esad Ribic ci siamo già espressi abbondantemente: in sostanza, dal punto di vista grafico, Secret Wars è un affresco spettacolare e mozzafiato, in ognuna delle sue pagine, realizzato da uno degli artisti più validi del fumetto moderno, senza se e senza ma.

Prende ora il via la nuovissima era dell'Universo Marvel e non vediamo l'ora di scoprire quello che ci riserverà...

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