Secret Wars 7, la recensione
Abbiamo recensito per voi Secret Wars 7, settimo capitolo della miniserie evento Marvel di Jonathan Hickman ed Esad Ribic
Gli eventi sono iniziati a precipitare a seguito dell'arrivo (e risveglio) dei sopravvissuti di Terra-616 e Terra-1610, rispettivamente appartenenti all'Universo Marvel classico e alla sua più recente iterazione nota come Ultimate. L'arrivo dei due Reed Richards, più svariati altri personaggi, giunti su Battleworld grazie due Arche della Vita, speciali scialuppe di salvataggio, ha rappresentato la proverbiale variabile di una complessa equazione che è sfuggita ai calcoli di Destino, che non è conseguentemente riuscito più a risolvere le complesse operazioni che è chiamato a svolgere ogni giorno per mantenere l'equilibrio nella realtà da lui creata. Il "tradimento" del suo Sceriffo capo, Stephen Strange, è stata un'altra batosta che Victor Von Doom ha risolto uccidendo il suo braccio destro, decisione impulsiva che lo ha però privato del suo più fidato consigliere. Le "serpi" che covavano sotto il trono del Dio di Battleworld, i vari Baroni dei vari domini del pianeta, soprattutto quelli più caldi come Sinistro, Madelyn Prior, Apocalisse e Maestro, hanno quindi colto la palla al balzo, sfruttando tale situazione di instabilità per fare la loro mossa: del resto, marchio di fabbrica di un supercriminale dei fumetti è quello di non tradire mai la propria natura. Tante gocce che hanno quindi inevitabilmente fatto traboccare il vaso.
Si definisce sempre di più la grandissima trama imbastita dallo sceneggiatore Jonathan Hickman, le cui prime mosse risalgono ormai a tanti anni fa, e i cui fili hanno cominciato ad essere tessuti e distesi lungo tutta la gestione dello scrittore delle due testate Avengers e New Avengers. Le battute conclusive di questa grande storia stanno andando progressivamente a chiudere tutti i cerchi aperti in precedenza, con una sensazione di "ordine" e risoluzione crescenti. Le trovate dello sceneggiatore sono sempre state molto buone, a volte ottime, a volte meno, ma complessivamente questo è un racconto di supereroi di proporzioni ingenti, come non se ne vedevano da anni, oltre ad avere sempre una certa aura di epicità che non farà scontenti i lettori.
In coda all'albo segnaliamo la presenza di due storie brevi che si svolgono su Battleworld: la prima vede contro due "pesi massimi" dell'Universo Marvel, Silver Surfer e Maestro (Hulk malvagio di un distopico futuro), mentre la seconda riporta in scena il personaggio di Millie, protagonista di alcuni comics romantici della Casa delle Idee del passato, in un'inedita veste.
In conclusione, aspettiamo con entusiasmo l'uscita del due capitoli conclusivi di Secret Wars, per sapere finalmente come andrà a finire questo "tutti contro tutti" molto appassionante.