Secret Wars 6, la recensione

Abbiamo recensito per voi il sesto numero della miniserie evento Marvel Secret Wars, di Jonathan Hickman ed Esad Ribic, edito da Panini Comics

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Il sesto numero (di nove) della miniserie evento Marvel intitolata Secret Wars, firmata da Jonathan Hickman ed Esad Ribic, è probabilmente destinato a essere il capitolo più decisivo, interessante e sorprendente della storia che ha messo ufficialmente fine al primo e originale universo (o meglio, multiverso) della Casa della Idee.

In questo fondamentale tassello della saga vengono infatti rivelati i segreti dietro la nascita del pianeta patchwork Battleworld per mano del Dottor Destino, divenuto il solo e unico dio e demiurgo di tutti i frammenti di realtà sopravvissuti all'annichilimento. Come sapete, le varie Terre (e altrettanti universi) facenti parte del Multiverso Marvel, sono andate progressivamente distrutte a causa di alcuni apocalittici fenomeni chiamati Incursioni, che portavano a un devastante "scontro di mondi", nel senso più letterale del termine. Dietro questa minuziosa e crudele cancellazione delle realtà vi erano degli esseri pandimensionali e onnipotenti noti come Arcani, i quali, dopo aver creato e plasmato tutto ciò che esiste(va) secondo il loro personale piacimento, hanno deciso, quasi per capriccio, di disfare ciò che in precedenza avevano edificato, e poco importava se a rimetterci erano miliardi di miliardi di miliardi di esseri viventi.

All'alba dello "zero assoluto" della vita nel multiverso, quando le uniche realtà superstiti erano quelle di Terra-616 e Terra-1610 (l'Universo Marvel classico e l'Universo Ultimate), Victor Von Doom, con la preziosa collaborazione del Dottor Strange e di Molecola, ha sfidato gli Arcani, utilizzando il loro stesso potere per annientarli e salvare svariati frammenti appartenenti ad altrettanti universi, fusi assieme nell'instabile realtà di Battleworld.

Nel corso della miniserie portante e dei tanti tie-in della stessa, abbiamo imparato a scoprire la natura e i segreti di questo pianeta, quanto mai unico nel suo genere. Inoltre, abbiamo appreso come alcuni personaggi dei suddetti due universi sopravvissuti sino alla fine (ma non alla fine) siano riusciti a cavarsela, ritrovandosi sul nuovo mondo di Destino, come stranieri in terra straniera. Immancabilmente, però, non è tutto oro quel che luccica: la realtà plasmata da Victor Von Doom è infatti tutt'altro che perfetta e ha permesso ad alcuni tra i supervillain Marvel di avere una posizione di potere, cosa che ha portato alla nascita di diversi regimi di terrore in più distretti del pianeta, sul quale gli innocenti e i più deboli sono vere e proprie vittime, che attendono vanamente di avere giustizia. Inoltre, lo stesso potere che tiene assieme i vari domini non sembra essere così efficace, cosa che mette a repentaglio l'esistenza stessa di Battleworld. Toccherà dunque agli eroi sopravvissuti alla fine di tutte le cose trovare una soluzione che possa davvero garantire un domani più roseo. A Destino piacendo...

In questo sesto numero della pregevole opera di Hickman e Ribic, oltre a scoprire chi è il vero catalizzatore dell'esistenza di Battleworld, apprendiamo la storia segreta dei Fantastici Quattro di questa realtà, scopriamo chi c'è dietro al (crescente) movimento ribelle che vuole spodestare Destino, mentre i due Reed Richards pianificano la loro mossa finale, e Pantera Nera e Namor il Sub-Mariner fanno una sconvolgente scoperta.

Sul lavoro degli autori abbiamo già parlato diffusamente, e in questo capitolo troviamo ulteriori conferme su quanto asserito in precedenza. Hickman ha scritto una storia incredibilmente complessa e vasta, riuscendo a tenere abilmente in mano tutti i vari filoni del racconto, intrecciandoli progressivamente tra loro in modo mirabile in vista di un finale che li unirà tutti in un unico arazzo, mentre le spettacolari matite e l'eccellente storytelling di Ribic consentono a questa storia di svolgersi in maniera fluida, coerente e sempre molto chiara, oltre che altamente affascinante.

Segnaliamo, inoltre, l'interessante storia breve contenuta in appendice all'albo, firmata da James Stokoe come autore completo, nella quale conosciamo le versioni del dominio Egyptia di Silver Surfer e Galactus, in un racconto caratterizzato da un registro narrativo molto dinamico e da matite con uno stile davvero particolare, iper-cinetico e realistico.

In conclusione, ci aspettiamo che nei restanti capitoli di Secret Wars l'azione prenda il sopravvento: del resto, ci sono ancora tantissimi conti da regolare in un virtuale pollaio con tantissimi galli, in attesa di saperne di più sull'avvento del Nuovissimo Universo Marvel.

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