Secret Wars #3, la recensione

Abbiamo recensito per voi Secret Wars #3, nuovo capitolo della miniserie evento Marvel Comics, realizzata da Jonathan Hickman ed Esad Ribic

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Dopo gli eventi dei primi due numeri (trovate le recensioni QUI e QUI), sulle pagine di Secret Wars #3 le cose iniziano a farsi davvero interessanti, grazie a una trama che si srotola progressivamente su più fronti nel mondo narrativo immaginato da Jonathan Hickman e conosciuto come Battleworld.

Da un lato, iniziamo ad apprendere qualcosa di maggiormente specifico sulla genesi del pianeta formatosi a seguito dell'ultima Incursione che ha annichilito gli universi di Terra-616 e Terra-1610, mettendo fine, di fatto, al grande Multiverso Marvel. Il nuovo mondo, che racchiude al suo interno frammenti di molteplici realtà alternative, è stato creato dal Dottor Destino, il quale ne è diventato l'unico, onnipotente dio. Ma i suoi piani non sarebbero mai andati a buon fine senza il contributo del Dottor Strange, ora divenuto suo più fidato sceriffo e braccio destro, e Owen Reece alias Molecola, del quale non sembra esserci più traccia su Battleworld, eccezion fatta per una statua con le sue sembianze nascosta nei giardini di Doomstadt. Particolare importante: sia Victor von Doom che Stephen Strange ricordano gli avvenimenti precedenti alla nascita del suddetto pianeta, momento dal quale scopriamo essere passati ben otto anni.

E non è tutto, perché anche Susan Storm, ora consorte reale, è a conoscenza degli eventi passati, avendo contribuito a dotare Battleworld di un proprio sole (che ruota attorno al pianeta) utilizzando le straordinarie capacità di un personaggio a lei molto familiare...

Nel frattempo, nel regno di Utopolis, continuano le indagini dei Thor, coordinati da Strange, sulla misteriosa scialuppa spaziale ritrovata nel sottosuolo e appartenente a un'era precedente a quella di Secret Wars. Come sappiamo dalla lettura del numero precedente, dalla navicella sono usciti, vivi e vegeti, i componenti della Cabala, fra i quali figurano Namor il Sub-Mariner, il Creatore (Ultimate Reed Richards), Thanos, Maximus e Cigno Nero, fra gli altri. Nel corso della loro fuga, questi hanno ucciso anche uno dei Thor più esperti, dandosi poi alla macchia: sui loro piani vige ancora gran mistero. Il primo obiettivo di Destino è dunque quello di catturarli, anche grazie al potenziale aiuto di un altro fuggitivo nascosto nella scialuppa, che risponde al nome di Miles Morales, lo Spider-Man dell'Universo Ultimate.

Le sorprese, però, non sono finite qui, in quanto veniamo a scoprire che lo Stregone Supremo dell'Universo Marvel ha trovato tre anni prima un'altra scialuppa, speculare a quella della Cabala. Sull'Isola segreta di Agamotto, Strange decide di provare ad aprire la navicella, nello stesso modo in cui è stato fatto con l'altra. All'interno, inaspettati personaggi appartenenti al precedente universo e rimasti in stasi per ben otto anni, si risveglieranno solo per trovarsi in una nuova e inedita realtà nella quale è Destino il padrone di tutto. Ma per quanto?

Hickman continua a raccontare la saga che aveva pianificato da anni in maniera esemplare. Secret Wars è una miniserie incredibilmente strutturata, ricca di twist narrativi e personaggi dotati di grande spessore e caratterizzazione. Lo storytelling della storia che si svolge su Battleworld non è ancora dotato di un ritmo eccessivamente dinamico, ma è progressivamente crescente e siamo sicuri sia destinato ad accelerare per raggiungere il vero e proprio climax nella parte conclusiva. Al momento, però, stiamo assistendo a un racconto dal taglio fortemente originale che appassiona dalla prima all'ultima pagina e ci porta a smaniare dalla voglia di sapere cosa succederà da qui in avanti.

Sui disegni di Esad Ribic c'è ben poco da aggiungere rispetto a quanto fatto in passato. La parte grafica della miniserie vale da sé il prezzo dell'albo, essendo qualcosa di meravigliosamente sofisticato, ma mai stucchevole. L'artista croato ha raggiunto dei livelli di resa artistica praticamente perfetti e ogni tavola di Secret Wars lo dimostra.

In conclusione, Secret Wars è qualcosa di davvero ben congegnato, scritto e disegnato e rappresenta una delle letture più appassionanti nel panorama del fumetto supereroistico degli ultimi anni. Se a ciò si aggiunge la moltitudine di miniserie connesse a quella portante, sostanzialmente tutte di buona fattura, il risultato è assolutamente soddisfacente. E siamo sicuri che il meglio debba ancora arrivare...

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