Secret Invasion 1x02 "Promesse", la recensione

Secret Invasion continua sull'ottima scia del precedente episodio, raccontando una storia matura e ricca di misteri

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La recensione del secondo episodio di Secret Invasion, disponibile da oggi su Disney+

Ciò che ci aveva sorpreso di più del primo episodio di Secret Invasion è stato senza dubbio il tono maturo della narrazione. Un tono lontano dai canoni ai quali ci ha abituato la Marvel e che dimostra come sia possibile raccontare storie dalle atmosfere differenti, senza però snaturare l’universo narrativo di partenza. I primi cinquanta minuti in compagnia con Nick Fury sono stati seri, ricchi di tensione, speziati con un pizzico di violenza e con un contorno di buone intenzioni.

Sono passati diversi giorni dall’uscita della prima puntata e ora ha debuttato il secondo passo (su sei) compiuto dal team guidato da Kyle Bradstreet (Mr. Robot). Se anche voi siete curiosi di scoprire se Secret Invasion continua il suo trend positivo o se rischia di scivolare nella banalità siete nel posto giusto. Toglietevi la vostra “pelle” da umani, abbracciate la vostra vera natura di Skrull e tuffatevi nella recensione del secondo episodio dello show.

I PERSONAGGI PRIMA DI TUTTO

Dopo i tragici eventi accaduti al termine dello scorso episodio, Nick Fury e Talos devono leccarsi le ferite e, allo stesso tempo, trovare un modo per reagire alla furia di Gravik. Nel frattempo, gli Skrull continuano la propria invasione silenziosa, contaminando il mondo intero grazie alle loro doti strategiche. Eppure talvolta non sono solamente i nemici a nascondere dei segreti, bensì le persone che ci circondano e delle quali ci fidiamo ciecamente.

La seconda puntata di Secret Invasion continua sull’ottima scia stabilita dall’episodio precedente. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una trama matura e vicina per certi aspetti a quella di Captain America: The Winter Soldier. Un parallelismo che viene rimarcato più volte nel corso dello show. Nel frattempo, però, gli sceneggiatori Brant Englestein e Brian Tucker compiono anche un ottimo lavoro di scrittura di Nick Fury, personaggio mai così approfondito come in questo show. Il risultato è un "eroe" meno etereo e più umano, costretto a determinati atteggiamenti per un bene superiore. Parzialmente trascurabile, per ora, la storyline legata al personaggio di Emilia Clarke, che raggiunto un terzo dell’intera stagione ancora non riesce a brillare quanto dovrebbe. Vera punta di diamante, nuovamente, è Ben Mendelsohn, che pur con uno screen time inferiore rispetto al passato riesce a emergere e a colpire al cuore.

UNA QUESTIONE DI RITMO

La puntata di questa settimana, ancora una volta, vanta un ritmo cadenzato lontano dalla maggior parte delle produzioni targate MCU. Un ritmo che si permette di rallentare per caratterizzare i personaggi, ma senza rendere vani i dialoghi e portando sempre avanti la trama. Nonostante le scene d’azione, Secret Invasion non è una serie frenetica o roboante. Esattamente come l’invasione degli Skrull, l’opera creata da Bradstreet s’insinua lentamente nella testa dello spettatore, conquistandolo con situazioni interessanti e con una buona recitazione generale da parte di tutto il cast.

Nonostante sia presto per cantare vittoria, Secret Invasion per ora ci sta convincendo sotto tutti i punti di vista. Sorpresi della crudezza di alcune scene e dalla totale mancanza di umorismo, la nuova serie disponibile su Disney+ sembra puntare a un futuro radioso per le produzioni targate Marvel Studios. Speriamo solamente che non si tratti di un’eccezione e che nel corso delle prossime quattro puntate gli autori riescano a mantenere il livello qualitativo raggiunto sinora. I presupposti ci sono tutti.

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