Secret Invasion 1x01, la recensione

Secret Invasion torna ai toni più cupi di Captain America: The Winter Soldier. E a molti spettatori probabilmente andrà già bene così

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La recensione del primo episodio di Secret Invasion, in onda per sei settimane a partire dal 21 giugno su Disney+.

Pubblicato nel 2008 dalla Marvel Comics, il crossover noto come Secret Invasion venne accolto dal pubblico di tutto il mondo con grande entusiasmo. Merito di un ritmo convincente e di diversi colpi di scena, che ancora oggi vengono ricordati con piacere dai lettori di fumetti. La trama degli otto episodi che compongono questo evento vede gli Skrull infiltrarsi sulla Terra, convinti dalla regina Veranke che si tratti di una sorta di Terra Promessa da riscattare.

Il preambolo del fumetto non è in realtà molto dissimile da quello dell’omonima serie TV, in uscita su Disney+ a cadenza settimanale a partire dal 21 giugno 2023. Come spesso accade, però, i Marvel Studios prendono una precisa base di partenza, per poi strutturare una narrazione differente e priva di particolari legami rispetto all’opera originale. Una narrazione in linea con i personaggi del MCU, che ormai ci accompagnano da più di dieci anni.

Abbiamo recentemente avuto occasione di vedere la prima puntata di Secret Invasion, rimanendo sorpresi dalla qualità generale messa in piedi dal team capeggiato da Kyle Bradstreet, già scrittore di Mr. Robot. Dopo aver raccolto i nostri pensieri, siamo finalmente pronti per darvi le nostre prime impressioni.

UN TAGLIO PIÙ MATURO

Non c’è alcun dubbio: Secret Invasion abbandona i colori sgargianti, le armature, le battute sagaci e gli scontri spaziali, in favore di una narrazione nettamente più vicina a Captain America: The Winter Soldier. Forse per alcuni la recensione potrebbe finire qui, dato che moltissimi spettatori aspettavano con trepidazione il ritorno a questi toni da parte dei Marvel Studios. Per tutti gli altri, invece, entriamo un po’ più nel dettaglio.

Esattamente come nel fumetto dal quale è tratta la serie, gli Skrull sembrano decisi a infiltrarsi sulla Terra, sfruttando le proprie abilità da mutaforma per eludere i vari sistemi di sorveglianza. Il problema, però, è che per farlo sono disposti a uccidere e a compiere attentati, cercando di mettere in ginocchio l'intero genere umano. Ecco perché Nick Fury decide di fare ritorno dalla base spaziale all’interno della quale si era ritirato, nel tentativo di risolvere questo problema prima che la situazione degeneri.

Come abbiamo già accennato, Secret Invasion sposta il focus su personaggi umani, tenendo alta la sensazione di pericolo e facendoci dubitare di tutto il cast presente in scena. Di chi puoi fidarti? E se la persona che pensavi di conoscere fosse in realtà uno Skrull? Domande che martellano la mente dello spettatore per tutti i 50 (circa) minuti di durata e che lo accompagnano anche una volta terminato l’episodio. Si tratta a tutti gli effetti di una serie matura, priva del brio tipico delle storie del MCU. La scrittura si muove agilmente attraverso l’universo narrativo creato dai Marvel Studios, collegando eventi passati per contestualizzare psicologie presenti. Una scelta che abbiamo apprezzato e che, ammettiamo, ci ha tenuti con gli occhi incollati allo schermo per tutto il tempo.

IL RITORNO DI SAMUEL L. JACKSON

Poter rivedere finalmente il Nick Fury di Samuel L. Jackson è un sincero piacere. Si tratta, però, di un personaggio ben lontano da quanto visto in Captain Marvel, con paure e riflessioni da eroe dei tempi passati. Per la maggior parte del tempo, Fury appare stanco e preoccupato, costretto a tornare a vivere in un mondo che ormai non riconosce più, ma che non accenna a lasciarlo andare. Ottimo, inoltre, il dinamismo che si crea con il Talos di Ben Mendelsohn, attore che ruba la scena a Jackson in più punti dello show.

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi anche dal ritorno di Cobie Smulders nel ruolo di Maria Hill e dalla prima apparizione nel MCU di Emilia Clarke, nota ai più per il suo ruolo di Daenerys in Game of Thrones. Il personaggio della Clarke è però ancora in costruzione, quindi siamo curiosi di capire quale direzione prenderà nel corso delle prossime puntate. Ricordiamo che Secret Invasion è una serie composta “solamente” 6 episodi, scelta che permette alla narrazione di procedere spedita, senza perdere tempo in momenti inutili ai fini della storia. L’ennesimo pregio di uno show che, senza dubbio, parte col botto.

UN OTTIMO INIZIO

Secret Invasion ci ha convinti. Nonostante ci sia ancora ampio spazio di manovra per migliorare, la storia riesce comunque a sorprendere, tornando ai toni cupi di opere come Captain America: The Winter Soldier. Un ritorno che, sinceramente, ci lascia ben sperare per il futuro dei Marvel Studios e che dimostra come non sia necessario omologare tutti i prodotti di questo franchise. Un franchise che, salvo qualche film, negli ultimi anni non è riuscito a nascondere un calo qualitativo e che, a partire proprio da Secret Invasion, deve ritrovare una propria identità. Speriamo di poter effettivamente festeggiare questo nuovo inizio una volta terminata la stagione dello show ideato da Bradstreet.

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