Secret Empire 6, la recensione

Abbiamo recensito per voi Secret Empire 6, di Nick Spencer, Leinil Francis Yu, Joshua Cassara e Rod Reis

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Secret Empire 6, anteprima 01

Grazie a un agente infiltrato nei ranghi della Resistenza, Capitan America è riuscito a localizzare la base segreta dei ribelli, e ora è pronto a sferrare una massiccia offensiva. L’ex Sentinella della Libertà – oggi alla guida degli Stati Uniti nel ruolo di Leader Supremo dell’Hydra – sta sfruttando tutta la sua abilità strategica e la sua formazione militare per ripulire la nazione da ogni forma di dissenso: la comunità supereroistica è dispersa, gli Inumani chiusi in campi di concentramento e l’accordo con i mutanti rappresenta l’ultimo tassello di una politica volta al consolidamento del controllo sulla popolazione.

Tutto sembra ormai irrimediabilmente perduto: le poche speranze di salvezza erano legate al ritrovamento dei frammenti del Cubo Cosmico colpevole di aver trasformato Steve Rogers in un agente dell’organizzazione terroristica, ma, come abbiamo visto nel numero precedente, anche questa via non ha prodotto i risultati sperati. L’arruolamento nei ranghi dell’Hydra del Figlio di Odino e di un apparentemente redivivo Bruce Banner sembrano suggellare una vittoria ormai vicinissima.

Tra le pagine di Secret Empire 6, Capitan America e Iron Man si ritrovano ancora una volta l’uno di fronte all’altro, alla guida di due fazioni disposte a tutto pur di prevalere su vecchi amici e compagni d'arme. In questo nuovo appuntamento con il megaevento Marvel, Nick Spencer alza ulteriormente il tasso adrenalinico lasciando che il climax fin qui costruito esploda in maniera rabbiosa e con effetti devastanti.

Secret Empire 6, anteprima 02

Procedendo nella lettura di Secret Empire diventa sempre più esplicita la differenza tra la miniserie orchestrata da Spencer e i consueti megaeventi incentrati su scazzottate dai deboli pretesti; la volontà dello scrittore statunitense è quella di rendere concrete le motivazioni dietro questo scontro aprendo la narrazione a tematiche attuali. Sebbene la componente action ricopra un ruolo preminente nella costruzione di questo capitolo, non mancano sequenze più intimiste – i confronti Rogers/Banner e Rogers/Stark, ma anche le riflessioni di un provato Clint Barton – che aggiungono quella profondità assente in parecchi grandi eventi supereroistici.

A questo punto della miniserie, Spencer fa propri alcuni passaggi delle due Guerre Civili dei Super Eroi, sviluppando degli approfondimenti direttamente collegati a quelle storie e tirandone le fila: in un sentito dialogo, Stark aggiunge ulteriore significato alla sua condotta tra i due conflitti, lanciandosi in una riflessione sull'importanza dei modelli; dal canto suo, Barton – colpevole dell'omicidio di Banner avvenuto nel corso di Civil War II – diventa il portavoce del fallimento della sua generazione: per quanto animata da ottimi propositi, la vecchia guarda ha tradito la nuova, consegnando un mondo in cui ancora imperversano guerre e violenze di ogni sorta. A supporto di quest’ultimo aspetto, l’alleanza tra la Vedova Nera e i Champions è emblematica di come tra le due generazioni si sia creato un solco, reso ancora più profondo dagli ultimi sconvolgimenti.

L’impronta politica impressa da Spencer nel suo ciclo di storie sulle testate dei due Capitan America viene ampliata nell’ottima gestione operata in queste pagine. L’imponente impalcatura narrativa è supportata da un’attenta regia che alterna i vari filoni narrativi: oltre alle fasi salienti della battaglia, lo sceneggiatore porta avanti il misterioso segmento dedicato allo Steve Rogers “buono”, attualmente in compagnia del Teschio Rosso, senza trascurare la situazione sotto la cupola di Forza Oscura che confina la città di New York e i suoi molteplici paladini. In attesa di vedere Natasha Romanoff e la sua squadra in azione, Secret Empire 6 lascia il lettore con molti punti interrogativi ma anche importanti riflessioni sulle figure coinvolte.

Secret Empire 6, copertina variant di Andrea Sorrentino

La componente artistica è affidata a un team di livello già visto all’opera sul quarto numero: Leinil Francis Yu si occupa delle scene principali; Rod Reis della "strana coppia" Rogers - Teschio Rosso; Joshua Cassara di Natasha e i Champions. Tre approcci diversi ma legati dall'abilità di trasmettere grande tensione emotiva e concitazione in ogni frangente, sia esso ambientato sul campo di battaglia o in veranda.

In chiusura troviamo una storia breve tratta da Secret Empire: Brave New World #4, opera di Amy Chu (testi) e Kate Niemczyk (disegni e colori): Tutto il mondo è un palcoscenico è ambientata a New Tian, colonia in cui sono confinati i mutanti a seguito dell’accordo di tregua stretto con Capitan America. La scena è catturata da Emma Frost e da un gruppo di manifestanti inferociti per via della sua leadership: poche pagine utili a trasmettere ai lettori il clima che si respira a New Tian e, più in generale, a far comprendere la tensione che caratterizza il mondo dopo che l’Hydra ne ha preso il controllo.

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