Secret Empire 5, la recensione

Abbiamo recensito per voi il quinto numero di Secret Empire, opera di Spencer, Sorrentino, Reis e Cassara

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Continua la ricerca dei frammenti del Cubo Cosmico sulle pagine di Secret Empire 5. Questo potente manufatto è lo strumento con il quale il Teschio Rosso e Madame Hydra hanno modificato il passato di Steve Rogers, Capitan America, trasformandolo in un agente dormiente dell’Hydra. La Sentinella della Libertà è ora il Leader Supremo dell’organizzazione terroristica, nonché la guida gli Stati Uniti.

Negli ultimi mesi abbiamo seguito le vicende narrate da Nick Spencer nella miniserie portante, mentre le altre testate Marvel pubblicate da Panini Comics ospitavano i vari tie-in del megaevento. L’Universo Marvel, dunque, è alla mercé di una figura dispotica che, con lungimiranza e pragmatismo, è riuscita a decimare la comunità supereroistica. Le poche speranze di vittoria sono ora legate alla Vedova Nera e ai Champions finiti sotto la sua ala protettrice; ma c'è anche la Resistenza, animata in primis da Iron ManQuicksilverMimoSam WilsonErcole e Ant-Man.

Nel nuovo emozionante appuntamento con il megaevento della Casa delle Idee, la Romanoff dà ulteriore dimostrazione di essere pronta a sporcarsi le mani pur di raggiungere il suo obiettivo, uccidere Capitan America, mentre il team guidato dall'intelligenza artificiale di Stark continua la sua disperata rincorsa alle restanti parti del Cubo. Nulla sfugge all’occhio vigile di Rogers, determinato più che mai a preservare l’ordine costituito.

Dopo due numeri sottotono, Secret Empire torna a spingere forte sull’acceleratore e a regalare pagine dense di emozioni e colpi di scena. Al di là dei due inattesi ritorni che hanno sicuramente il merito di aggiungere enfasi a un capitolo cruciale, ciò che colpisce è l’ottima gestione dei personaggi operata da Spencer. La miniserie accoglie infatti nuove figure di rilievo che vengono subito messe sotto ai riflettori; capitalizzando al meglio le loro peculiarità, lo scrittore fa tornare a vibrare una saga altrimenti destinata a esaurire la propria spinta iniziale. Ogni elemento viene dunque inserito ad hoc aggiungendo ulteriori sfumature a uno scontro che si stava cristallizzando stancamente intorno alle due fazioni rivali. Le nuove variabili vengono gestite sapientemente da Spencer, autore di una prova decisamente riuscita che unisce azione rabbiosa a sentita introspezione.

La frammentazione della narrazione è ripresa anche dalla componente artistica, divisa tra Andrea Sorrentino, Joshua Cassara e Rod Reis: sempre ottima la prova dell’artista nostrano, con il suo stile sintetico e le sue colorazioni dai toni accesi a evidenziare gli elementi più importanti delle tavole; un Cassara in crescendo si occupa delle sequenze dedicate alla Vedova Nera, mentre Reis è al solito impegnato con lo Steve Rogers “dall’animo gentile”. Sebbene contraddistinte da tratti diversi, le interpretazioni fornite dai disegnatori sono ottime e riescono ad amalgamarsi in maniera funzionale.

Come di consueto, l’albo si chiude con una storia breve: è la volta di Secret Empire: Brave New World #4, di Karla Pacheco (storia), Alex Arizmendi (disegni) e John Rauch (colori). Protagonista di queste pagine è Misty Knight, intenta a salvare la vita una giovane Inumana: una piacevole avventura on the road, in compagna di freak e strane comunità, che offre al lettore la possibilità di percepire il clima cupo che regna oggi negli Stati Uniti dell'Universo Marvel.

Secret Empire 5, copertina variant di Andrea Sorrentino

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