Secret Empire 2, la recensione
Abbiamo recensito per voi Secret Empire 2, opera di Nick Spencer, Andrea Sorrentino e Rod Reis
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Per chi ancora stenta a ritrovarsi con quanto stiamo leggendo in questi mesi, ricordiamo che il passato della Sentinella della Libertà è stato riscritto dal Teschio Rosso e da Madame Hydra con l’aiuto di un Cubo Cosmico senziente, Kobik. Risultato: in tutti questi anni, Steve è stato un agente dormiente dell’organizzazione terroristica, e oggi è a capo della più grande potenza mondiale.
Dopo i tumultuosi eventi delle precedenti uscite (Secret Empire 0 e Secret Empire 1), è tempo per la resistenza di organizzare le dovute contromosse nel secondo drammatico appuntamento Secret Empire, miniserie scritta da Nick Spencer, qui affiancato dall’artista nostrano Andrea Sorrentino.
Se in precedenza la scena era stata catturata dall’indiscusso protagonista della vicenda, questa volta lo sceneggiatore sposta la sua attenzione sulla Vedova Nera, figura cardine tra le fila dei ribelli. Nel concentrarsi su questo personaggio, lo scrittore delle serie di Cap passa in rassegna anche le diverse posizioni che si sono venute a creare all’interno dell’eterogeneo gruppo di supereroi. Grazie alla sapiente gestione dei singoli, Spencer riesce a conferire spessore a quella che in apparenza potrebbe sembrare l’ennesima scazzottata tra eroi.
Il limite più grande di buona parte degli ultimi eventi Marvel - in particolare Mostri Scatenati e Inumani vs. X-Men - viene superato proprio con un'attenta gestione dei personaggi e dei dialoghi: ognuno di loro diventa portavoce di un’ideologia ben precisa che non mancherà di spingere il lettore a prese di posizioni. Le dinamiche Vedova Nera/Occhio di Falco e Vedova Nera/Spider-Man, inoltre, sono il risultato dello sviluppo coeso dell’intero Universo Marvel, giunto a Secret Empire dopo una marcia ben congegnata seppur non priva di battute di arresto.
Non mancano piacevoli sorprese (soprattutto dovute a inattese prese di posizione) e importanti interrogativi che mantengono alto l’interesse per il prosieguo della vicenda. Il clima che si respira è intriso di tensione, rabbia e disperazione: uno scenario che fa il paio con la scelta di lasciar condurre l'episodio a figure borderline, la cui natura ha subito diverse modifiche nel corso degli anni (la Romanoff, Burton o lo stesso Tony Stark presente in forma virtuale); a questi si uniscono - in un contrasto generazionale dai toni accesi - le anime candide della nuova generazione di eroi (Riri Williams e i Champions), pronti a prendere parte alla loro prima vera prova.
Gli scenari post-apocalittici di una Las Vegas devastata ben si addicono allo stile di Andrea Sorrentino, salito alla ribalta per il suo splendido ciclo di storie su Vecchio Logan. Non è difficile ritrovare tra queste pagine le soluzioni visionarie che ne hanno caratterizzato le precedenti prove: l’artista nostrano predilige l’utilizzo di primi piani dalla forte carica emotiva, attorno ai quali modellare le diverse fasi del racconto; a questi unisce colorazioni sature ed effetti chiaroscurali intrisi di tragica potenza che accompagnano magnificamente la sceneggiatura.
L’albo si chiude con un racconto breve tratto dall'antologico Secret Empire: Brave New World #3, scritto da Ethan Sacks per i disegni di Marco Lorenzana. Siamo negli uffici del Daily Bugle - diretto ora da Robbie Robertson - dove uno storico avversario di Spider-Man vuole approfittare della delicata situazione per vendicarsi del suo acerrimo nemico. Si torna a combattere è una lettura leggera dall'impostazione positiva, nonostante il momento critico che sta vivendo l’Universo Marvel; un’operazione volta a sdrammatizzare i toni cupi della miniserie portante e al contempo a porre l’accento sulle persone comuni che vivono le conseguenze di quei tragici eventi. Missione compiuta.