Second Sight vol. 1: I peccati degli uomini, la recensione
Abbiamo recensito per voi Second Sight Vol. 1: I peccati degli uomini, di David Hine e Alberto Ponticelli
Vent'anni fa, Ray Pilgrim era un consulente di Scotland Yard difficile da inquadrare: grazie a qualcosa a metà via tra un dono e una maledizione, era in grado di vedere attraverso gli occhi dei serial killer, avendo così accesso alla loro mente. Oggi, la figlia Toni ha deciso di seguire le sue orme indagando tramite il suo blog su una serie di crimini efferati compiuti da un manipolo di malviventi che sembra impossibile da fermare.
Fin da subito è chiaro che il contesto in cui si muovono Ray e sua figlia sia qualcosa di marcio: la corruzione fisica e morale imperversano tra la gente, con i mali più profondi della società che sembrano venire ripetutamente a galla nell'indifferenza generale. Ciò che colpisce è la soluzione visiva adottata dallo sceneggiatore britannico e dal disegnatore italiano per rappresentare il connubio tra un'Inghilterra molto ancorata alla realtà, che non ha dimenticato la violenza del passato, e la dote extrasensoriale di Ray.
Mentre i due protagonisti sono immersi in questa indagine apparentemente senza fine, il rapporto padre/figlia tra Ray e Toni si evolve in modo lento e costante; le loro reazioni di fronte alla sofferenza e alla morte sono lo specchio di una sensibilità fuori dal comune, evidenziata anche dal loro modo di porsi rispetto al resto del mondo, che siano i familiari delle vittime, la polizia o i loro conoscenti. I due sono inoltre accomunati da un look figlio del punk anni Settanta e Ottanta, risultando tanto simili tra loro quanto differenti da tutto ciò che li circonda.
Particolarmente consigliato agli amanti dei rompicapo psicologici e violenti, Second Sight vol. 1: I peccati degli uomini è una lettura di forte impatto. Attenzione, però, perché stando a quanto visto finora, questa serie è sicuramente un prodotto per stomaci forti. Seguire i protagonisti mentre vanno sempre più a fondo nel caso è impegnativo e potrebbe risultare addirittura insostenibile per i lettori più impressionabili.