Scusa ma ti chiamo amore


La diciassettenne Niki ha una storia con Alex, di 20 anni più vecchio. Il film di Federico Moccia è meno peggio del previsto, ma certi dialoghi e situazioni banali sono insopportabili... Ecco l'elenco delle frasi più esilaranti!

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloScusa ma ti chiamo amoreRegiaFederico Moccia
Cast

Raoul Bova, Michela Quattrociocche, Luca Angeletti, Francesco Apolloni, Cecilia Dazzi, Veronica Logan

Uscita25 gennaio 2008

Di fronte ai vendutissimi romanzi di Federico Moccia, si pongono i soliti conflitti tra la popolarità e l'arte. Sono snob i critici che massacrano le sue opere (e i film che ne vengono tratti) o è becero il pubblico che lo adora? In realtà, si tratta di una falsa dicotomia. Intanto perché, come dimostrano Il padrino o Il Signore degli Anelli, si possono fare capolavori artistici che sono anche grandi successi di pubblico. E non c'è nulla di male se gli adolescenti si ritrovano in certi personaggi e nei dialoghi che scrive Moccia.

Il dramma è che, ormai, nella nostra società (italiana, ma non solo) si parte dall'idea che un'artista non deve essere superiore alla media (per talento, abilità introspettiva, capacità tecniche e quant'altro), ma che la cosa migliore che possa fare è appiattirsi ad un livello medio-basso, comprensibile e identificabile da tutti. Ecco quindi che la banalità diventa letteralmente arte e se ne fa anche un vanto.

Se già questo punto di partenza non è esaltante, ricordiamoci che in Italia, fin dagli anni ottanta e dalle prime prove registiche di Verdone-Troisi-Benigni (per poi scendere decisamente di livello), sembra normale che chiunque possa mettersi dietro alla macchina da presa. E allora, perché non Moccia, che in questo modo (possiamo immaginare) si sentirà un artista ancora più completo e nel frattempo potrà anche evitare di cedere dei profitti a registi veri e propri? Poco importa che in America i vari John Grisham, James Ellroy o Chuck Palahniuk non si sognino minimamente di fare lo stesso, anche se senza dubbio potrebbero far meglio. E che anche Stephen King, dopo il massacro ricevuto da Brivido, non ci ha più ripensato.

Capirete che, con queste premesse, non ero proprio fiducioso alla proiezione. Ed ecco arrivare la prima sorpresa. Scusa ma ti chiamo amore è girato degnamente. No, non è Kubrick, ma almeno per tutti i 100 minuti del film si ha proprio l'impressione di vedere questo, un film, magari anche grazie al lavoro del direttore della fotografia Marcello Montarsi (L'ultimo bacio, Ricordati di me). E qualche scena (come la prima notte tra i protagonisti) è anche ripresa in maniera intelligente. Se vi sembra poco, pensate all'ultimo Pieraccioni o a L'allenatore nel pallone 2 e poi ne riparliamo.

Dato a Cesare quel che è di Cesare (anche per non sembrare troppo prevenuti), è francamente difficile per un trentaduenne come me appassionarsi a queste vicende, considerando che ogni personaggio (l'avvocato infedele,  la compagna che abbandona il protagonista, la diciassettenne vergine, la diciassettenne che non si innamora) sembra più frutto di una ricerca demoscopica che di una costruzione narrativa. Anche lo sviluppo sembra procedere un po' per caso, con uso e abuso del deus ex machina preferito da Gabriele Muccino (gli incidenti automobilistici) per mandare avanti la storia. E poi, va bene citare Julia Roberts e Mystic Pizza, ma ricopiare pari pari una scena da quel film non è un omaggio, ma un plagio.

Per quanto riguarda la recitazione, non ci sono grosse cadute, ma neanche dei fenomeni (a parte Francesco Apolloni, a tratti esilarante). L'esordiente Michela Quattrociocche (no, non è un nome d'arte) se la cava decentemente, ma forse un'attrice con più esperienza non avrebbe fatto male. Raul Bova alterna momenti più convincenti ad altri poco fortunati e in generale fa rimpiangere quando viene diretto da Ferzan Ozpetek.

Ma quello che è veramente insopportabile sono i dialoghi (come potete scoprire nel box sotto) e la filosofia spicciola che ci vuole proprinare (in particolare nelle scene finali). Nella vita non c'è solo il lavoro e l'amore è importante. Grazie, lo avevano già detto migliaia di soap opera prima...


Le frasi più 'belle'

  • "C'è solo una cosa che può cambiare la vita di una persona: l'amore"

  • "Amore, guarda che è per sempre, forever forever"

  • "Lei crede nell'amore e nella forza del sogno"

  • "Non sento niente. Beh, niente no. Però, quanto è stronzo..."

  • "Lo sai perché non ha funzionato tra di noi? Perché sei una rosicona..."

  • "Scusa, ma è troppo complicato". "E' una cosa semplice". "Hai un profumo dolce". "Gelsomino".

  • "Io voglio fidarmi di lui, voglio credere nell'amore"

  • "Quando l'amore non è più un dramma, ma una magia"

  • "Era tanto sbagliato vivere un sogno? Io mi sono messa in gioco perché ti amo".

  • "Non ci posso credere che sei ancora più bella dopo aver fatto l'amore".

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