Scream Queens 1x01, "Pilot" - 1x02, "Hell Week": la recensione

La nostra recensione della doppia première di Scream Queens, la nuova serie di Ryan Murphy e Brad Falchuk con Emma Roberts e Jamie Lee Curtis

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Mettiamo subito in chiaro una cosa: è di una comedy che stiamo parlando. Una comedy a tutti gli effetti. Durante questi mesi di massiccia promozione abbiamo tutti fatto fatica a capire se il genere pregnante di Scream Queens sarebbe stato l'horror con qualche tinta di humor nero, oppure qualcosa di diverso ancora.

La risposta giusta a nostro parere è nel mezzo. Ryan Murphy è tornato e si vede, e non poteva non usare un college americano, disseminato da studentesse ai limiti del sopportabile che all'interno di una confraternita vengono perseguitate da un killer, per raccontarci una nuova, anomala storia. Ci sono tutti gli ingredienti, e sono concentrati tutti nella cifra stilistica che viene data a due personaggi principali: Chanel n°1 e la preside Cathy Munsch. Due poli opposti ma simili nell'atteggiamento, carico di stereotipi intelligenti che denunciano in maniera inedita, o forse neanche troppo, il mainstream generazionale e la società odierna massacrata da continui bombardamenti mediatici e non solo.

La serie si mostra sin dai primi cinque minuti per quello che è, grazie a un prologo folle e spiazzante

Siamo all'università di Wallace e vediamo arrivare Grace Gardner, la classica ragazza acqua e sapone, volenterosa e determinata nell'entrare nella confraternita delle Kappa, gestita da una perfida Chanel, la ragazza più popolare della scuola. La preside non approva i metodi di quest'ultima e le impone di accettare ogni tipo di studente nella confraternita. Quale scusa più azzeccata per Ryan Murphy e il suo team per poterci infilare nel mezzo ogni tipo di assurdo personaggio. Dal più strambo al più inquietante fino ad arrivare a una macabra Lea Michele che con il collo bloccato ci lascia sgomenti ad ogni inquadratura. Mentre queste studentesse vengono sottoposte a dei rocamboleschi metodi di violenza da parte di Chanel e dalle sue lacchè, nella "Hell Week", cioè la settimana in cui delle nuove studentesse vengono messe alla prova per essere accolte all'interno della confraternita, un serial killer semina terrore nel campus.

Questo serial killer, che potremmo definire come il più divertente dell'universo televisivo (non parliamo di quello cinematografico perché più complicato da analizzare, basti pensare a Scary Movie), se ne va in giro vestito come la mascotte della scuola Red Devil. Proprio come vent'anni prima, quando una ragazza della confraternita venne trovata morta dopo aver partorito nella vasca da bagno, il delirio più totale invade la confraternita, non lasciando scampo a nessuno. Piccola parentesi per dire che la serie si mostra sin dai primi cinque minuti per quello che è, grazie a un prologo folle e spiazzante, ma altamente coerente con tutto il resto. Per tornare al serial killer, parliamo di un personaggio disposto a mandare dei messaggi al telefono prima di uccidere, comunicando passo dopo passo le sue azioni. Finirà per trovarsi di fronte una Ariana Grande più impegnata a sistemare la sua coda e a chiedere aiuto su Twitter che a rendersi realmente conto del pericolo. Un serial killer disposto a prendere un tosaerba e a farsi un bel giretto intorno a dei corpi sotterrati fino alla testa, fino a colpirne uno sfracellandole il cranio. Ma la questione è che la maggior parte delle azioni sono determinate dalle azioni delle stesse ragazze, a partire dalla sepoltura forzata della "Hell Week" imposta da Chanel e dalle sue lacchè. Sembra quasi un giustiziere contro le cattive maniere: punisce quando vede ignoranza e cattiveria, punisce incredulo per la stupidità con cui certe azioni trovano sfogo da parte di persone dedite al consumismo, alle battute razziali, schiave della cultura pop più recente e di ideali come la bellezza, l'essere famosi e la popolarità.

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Una serie molto divertente che prende argomenti seri sotto braccio, rovesciando la denuncia sotto forma di normalità. Le musiche da telefilm anni '90 aiutano la brillantezza umoristica di questo show. Scream Queens non spaventa e sicuramente non impressiona, a parte forse la scena della serva chiamata "white mammy" che per sbaglio finisce completamente ustionata. Anche qui possiamo tutti notare che l'omicidio, ovviamente forzato dalla mano del killer, è stato inizialmente congegnato dalla mente contorta e stupida di Chanel, che viene interpretata magnificamente e forse senza neanche troppa fatica da Emma Roberts.

Jamie Lee Curtis, dal canto suo, incarna tutti i personaggi iconici delle serie di Ryan Murphy in un unico e grande corpo, il corpo di una predatrice sessuale, impegnata negli intrighi scolastici più di quello che vuole dare a vedere e che porterà non poche sorprese a una serie un po' troppo oltre per il pubblico di prima serata della FOX.

Un cast eccezionale per una serie eccezionale e allo stesso tempo complessa, autoironica e per questo potenzialmente fraintendibile, eccessiva ma comunque ben costruita anche grazie all'ottima regia di Murphy e Falchuk.

Grazie al colpo di scena finale con Boone, Scream Queens ci saluta dopo una première di due ore lasciandoci con gli zigomi doloranti per le tante risate, ma anche con un cliffhanger ai limiti dell'inverosimile, che nella sua assurdità ci stuzzica irriverente per un'altra dose di urla in pieno stile trash, con un magico tocco però di intelligenza.

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