Scottecs Megazine 1, la recensione
Shockdom e Sio sbarcano per la prima volta in edicola, con il volume d'esordio della rivista Scottecs Megazine...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Qual è la colpa di queste feroci critiche? Il fatto che Sio si sia costruito una grande popolarità in Rete? É un modo per farsi conoscere (forse, oggi è IL modo) e può essere considerato l'equivalente di quello che una ventina di anni fa poteva essere l'autoproduzione, con albi a volte stampati dall'autore stesso e venduti nelle fumetterie amiche o in un corridoio appartato di una fiera del fumetto.
Il problema è lo stile di disegno, lontano dall'accuratezza e del livello di dettaglio necessario per essere considerati professionisti? I fumetti comici e le gag di Sio hanno un certo tipo di umorismo, per il quale non è necessaria una particolare ricerca grafica, i tratti semplici e la stilizzazione con cui l'autore lavora non danno l'impressione che manchi qualcosa alle sue tavole, ma anzi contribuiscono ulteriormente a rendere più demenziale il suo umorismo. Inoltre il tratto di Sio si è ormai definito in questo modo dopo ormai un decennio di popolarità sul web, quindi se è riuscito a radunare tanti fan evidentemente qualcuno lo apprezza, perciò non capisco per quale motivo non dovrebbe avere "la dignità" di essere pubblicato in edicola. Inoltre tra gli appassionati di fumetto è ormai un nome conosciuto, se qualcuno non apprezza il suo stile di disegno non è obbligato a leggerlo o acquistarlo, ma anche per chi non lo avesse mai sentito nominare e si imbattesse per caso in Scottecs Megazine 1, vorrei ricordare che la pratica di sfogliare un fumetto prima di comprarlo rimane una buona tecnica per farsi un'idea preliminare se quel prodotto possa soddisfare i propri gusti.
Dopo aver chiarito il mio pensiero sulle polemiche eccessive che si sono scagliate su questo prodotto, me le lascio alle spalle e passo ad analizzare il primo numero di questo magazi... ehm, mEgazine trimestrale. Sio non si limita a pubblicare una raccolta di sue strisce, tavole e storie a fumetti, ma confeziona una rivista in cui tutte le classiche rubriche sono impregnate della sua comicità assurda e spesso non-sense; è un'operazione che può per certi versi ricordare il Rat-Man Enigmistico uscito qualche anno fa, la rivisitazione de La Settimana Enigmistica per mano di Leo Ortolani. In questo caso Sio intervalla le storie a fumetti con pubblicità, oroscopo, giochi, la posta dei lettori, test e altro ancora, facendo provare al lettore l'ebbrezza di sfogliare una versione demenziale di Cioè. Ancor più demenziale dell'originale.
Queste rubriche sono divertenti e ben fatte, al punto da risultare la sezione meglio riuscita dell'intero albo, surclassando anche i fumetti. Quello che dovrebbe essere l'habitat naturale di Sio infatti risulta un po' macchinoso e ripetitivo, nel presentare un numero esagerato di storie brevi di una pagina o poco più; l'inserimento di diverse storie che dovrebbero procedere in modo seriale nei prossimi numeri non è per nulla efficace, considerando che ognuna di queste prosegue per 2-3 pagine prima dell'inevitabile "continua..." che rimanda il lettore al numero che uscirà tra tre mesi, non presentando così troppe differenze dai racconti autoconclusivi. Le strisce online o le raccolte di tavole sono un certo tipo di prodotto, ma con una rivista trimestrale e 64 pagine a disposizione l'autore avrebbe potuto pensare a qualcosa di differente: è come assistere a una serie di cortometraggi in sequenza, uno dopo l'altro, quando invece un contenitore come Scottecs Megazine era l'occasione per tentare una nuova strada. In questo modo si ha l'impressione di leggere tante gag consecutive, che possono stancare non essendoci alcuna organizzazione del ritmo; l'unico esperimento, con una storia leggermente più lunga, effettivamente ha un respiro differente anche se soffre del problema opposto risultando quasi prevedibile nell'attesa della battuta finale.
L'impressione è quella di un'abbuffata di risate, che in un primo momento si apprezza, ma bisogna vedere quanto possa essere efficace sul lungo termine, visto che l'autore si cimenta con un periodico da edicola; è una sfida simile a quella affrontata da Daw con A Come Ignoranza, che dopo qualche numero inizia già a dimostrare qualche segno di stanchezza e ripetitività... Il passaggio da qualche vignetta/striscia su Internet a un bimestrale/trimestrale da edicola non è così immediato, nonostante il successo di pubblico raccolto su altre piattaforme; per funzionare dopo questo albo introduttivo Sio dovrà riuscire a offrire qualcosa di più e non sarà sufficiente un "more of the same".
La confezione fisica lascia un po' a desiderare, con una copertina di cartoncino e una qualità della carta paragonabile a quella di certi albi autoprodotti visti tra gli stand; è il primo passo di Shockdom in un canale di così ampia distribuzione e quindi l'editore non si è arrischiato a utilizzare i materiali che sfrutta per i suoi prodotti da libreria/fiera, ma anche considerando il successo ottenuto dal primo numero è necessario un incremento della cura da questo punto di vista, perché il semplice confronto al tatto con altri albi presenti in edicola è impietoso.