Scott Pilgrim: la serie (stagione 1), la recensione

Scott Pilgrim: la serie è una festa di colori piena di sorprese inaspettate anche per chi conosce il mondo ideato da Bryan Lee O'Malley

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Scott Pilgrim: la serie la recensione della stagione 1, disponibile su Netflix da oggi 17 novembre.

I sei volumi di Scott Pilgrim sono tra le graphic novel più amate dei primi anni duemila. Già protagoniste di un videogioco e di un film, le disavventure amorose di Scott e Ramona fanno parte dell'immaginario pop di due generazioni. Una storia che ha conquistato una grande fetta di appassionati, tra amore, humor e battaglie ricche di mosse speciali al limite dell'incredibile.

Quando Bryan Lee O'Malley, autore di Scott Pilgrim, svelò i piani per una serie animata basata sulla sua opera più famosa, la fan base del giovane adulto di Toronto iniziò a scalpitare. Quando pochi giorni dopo Edgar Wright, regista dell'adattamento cinematografico, confermò il ritorno dell'intero cast per doppiare la serie, la fanbase entrò in fibrillazione. Quando infine, ad agosto, Scott Pilgrim: la serie (Takes Off in originale) si mostrò nel primo trailer, la fanbase impazzì completamente, iniziando a contare i giorni che mancavano a oggi 17 novembre.

Affidata alle sapienti mani di Science Saru (DEVILMAN crybaby, Inu-Oh) e del regista Abel Gongora, le prime immagini in movimento di Scott Pilgrim erano qualcosa di incredibile per chi conosceva la graphic novel. Questo probabilmente perché Gongora ha lavorato fianco a fianco con O'Malley (qui in veste di produttore esecutivo), per creare qualcosa di imperdibile e che celebrasse l'intero cast di personaggi nato dalle matite dell'autore.

Gli otto episodi da circa venticinque minuti sono disponibili da oggi, 17 novembre su Netflix, e potrebbero lasciare senza parole anche il fan più accanito di Scott.

La trama di Scott Pilgrim: la serie

Scott è un ventitreenne di Toronto con una vita sedentaria, abita a scrocco dal suo coinquilino gay, e trascorre le proprie giornate tra le prove della band e una routine piuttosto noiosa. Una notte però, sogna Ramona, una bellissima ragazza dai capelli colorati che sfreccia su un paio di Rollerblade. Qualche giorno dopo, Scott e Ramona si incontrano a una festa e, dopo aver scoperto che la ragazza fa il corriere per Netflix, il nostro protagonista decide di invitarla a uscire. I due si piacciono e, dopo essersi scambiati il primo bacio, vedono le "scintille", dando il via a una relazione. Quello che Scott però non sa, è che per poter stare con Ramona, deve prima sconfiggere i suoi sette malvagi ex-fidanzati.

Fin qui nulla di nuovo, è la stessa storia del fumetto, del videogioco e del film. Ma Scott Pilgrim: la serie osa di più, e O'Malley approfitta dello show per dare una maggiore complessità a tutti i suoi personaggi, a partire da Ramona e passando per i sette ex. La sceneggiatura stupisce in più di un'occasione, dando letture diverse e punti di vista inediti su alcuni eventi, cambiando sempre le carte in tavola episodio dopo episodio.

Il modo in cui viene raccontata l'avventura, e non posso espormi più di così per non rovinarvi la visione, potrebbe non trovare il favore di chi non ha mai visto nulla di Scott Pilgrim. A queste persone consiglio per lo meno il recupero del film di Edgar Wright prima di approcciarsi allo show animato.

Così facendo inoltre, potrete gustarvi anche la visione in lingua originale della serie tv, che ritrova tutti i protagonisti del film ridare voce alle controparti animate, Il cast vocale fa il suo, con alti e basi dovuti a un mancato lip sync con quanto avviene a schermo, unico vero e proprio difetto di questo adattamento.

Ad occuparsi delle musiche è Anamanaguchi, che aveva già composto la colonna sonora del videogioco ufficiale. Tra i nuovi brani in chiptune-rock, spiccano anche nuove canzoni per alcuni dei personaggi principali, pezzi assolutamente in linea col mondo di Scott Pilgrim e destinati a ritagliarsi un posto al fianco delle canzoni del film. La musica è ancora una volta protagonista delle disavventure di Scotte Ramona, ed è diegetica a quanto accade a schermo, esplorando terreni inediti e, ancora una volta, inaspettati.

Colpo di scena!

Science Saru cavalca l'adattamento di Scott Pilgrim non snaturando mai lo spirito di quanto avviene nella graphic novel. Sotto la guida di Abel Gongora, lo studio d'animazione mostra cosa potrebbe succedere se i disegni di O'Malley prendessero vita, dandogli una tavolozza di colori misti come le tinte dei capelli di Ramona. Questo incontro tra Canada e Giappone non poteva andare meglio, con otto episodi che si divorano uno dopo l'altro senza mai fermarsi.

Scott Pilgrim: la serie è una festa di colori piena di sorprese inaspettate anche per chi conosce il mondo ideato da Bryan Lee O'Malley. Un adattamento particolare che, come detto più volte durante questa recensione, è stato in grado di divertirmi ed emozionarmi, complice anche il mai dimenticato affetto verso Scott e soci. Science Saru ha fatto un lavoro eccezionale dando vita prima alle vignette di O'Malley e poi direttamente a tutto il mondo, ampliando quanto raccontato dall'autore quasi vent'anni fa e dal film di Edgar Wright nel 2010.

La campagna marketing dello show ha deciso volutamente di omettere certe cose, ma nelle parole degli autori sono stati disseminati i giusti indizi che mai però avrebbero fatto cogliere alcuni colpi di scena.

Con i suoi otto episodi, Scott Pilgrim: la serie non lascerà indifferenti i fan della graphic novel, e divertirà coloro che cercano una serie leggera e d'azione.

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