Science plus Fiction 2014 - Nymph, la recensione

Sconclusionato, noioso e troppo poco ridicolo per poterne almeno ridere. Nymph è innamorato dell'idea di una sirena assassina ma non sa che farci

Critico e giornalista cinematografico


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A certi horror non importa molto il percorso ma solo il punto di arrivo. In questo caso il punto di arrivo è una sirena assassina, probabilmente l'idea primigenia che ha dato vita a tutto il progetto, una volta avuta quella il più era fatto e toccava scriverci un intero film intorno in modo da poterla mettere in scena e quindi sui cartelloni e nella promozione. Insomma abbiamo avuto quest'idea della sirena assassina, ora come la rendiamo film? Il risultato è Nymph.

Produzione serba girata in un inglese d'occasione (con pesante accento slavo) e ambientata nei mari dell'Adriatico con abbondante uso di bikini, Nymph vuole essere divertente, sexy, soddisfacente e sanguinolento ma riesce ad essere solo l'ultima cosa (e nemmeno troppo). Non si tratta di aspirare a chissàcchè ma di far bene anche lo stretto indispensabile, di riuscire ad arrivare alla sirena con una certa agilità in modo che una volta lì, una volta giunti al trappolone in cui i giovani prestanti con la fissa del sesso dovranno cavarsela in un ambiente a loro sconosciuto contro la minaccia della morte non si sia distrutti da 50 minuti di trame e tramette assurde e ridicole che potevano durare anche meno ci fossero state più idee su come portare avanti il film in seguito. Invece queste idee non ci sono, solo la riproposizione di quel che pare gli autori abbiano compreso dagli horror americani (protagonisti giovani, si deve parlare di sesso, ci devono essere ammiccamenti e corpi desiderabili che verranno dilaniati) in un allungamento del brodo protratto così a lungo da levare talmente tanto sapore al film che la seconda metà, quella con un po' più d'azione in cui si concretizzano le molte promesse di gore e smembramenti, arriva comunque troppo tardi e non è così soddisfacente da compensare l'attesa.

Con un Franco Nero al minimo storico di voglia di recitare in un ruolo che monta in grottesco di scena in scena (con grande colpo di teatro e reunion nel sottofinale, un momento in cui se non altro si può ridere del film) e il più consueto cast di attori cani per questo tipo di produzioni, Nymph è fiero portabandiera dell'horror da quattro soldi usa e getta, che non diverte nemmeno a volerlo prendere come cinema epidermico (molto meglio le scanzonate produzioni Asylum in questo senso!). Se si pensa poi a quel che la Serbia lentamente sta lasciando emergere in materia di horror sconvolgenti viene proprio da ridere.

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