Science plus Fiction 2014 - Nymph, la recensione
Sconclusionato, noioso e troppo poco ridicolo per poterne almeno ridere. Nymph è innamorato dell'idea di una sirena assassina ma non sa che farci
Produzione serba girata in un inglese d'occasione (con pesante accento slavo) e ambientata nei mari dell'Adriatico con abbondante uso di bikini, Nymph vuole essere divertente, sexy, soddisfacente e sanguinolento ma riesce ad essere solo l'ultima cosa (e nemmeno troppo). Non si tratta di aspirare a chissàcchè ma di far bene anche lo stretto indispensabile, di riuscire ad arrivare alla sirena con una certa agilità in modo che una volta lì, una volta giunti al trappolone in cui i giovani prestanti con la fissa del sesso dovranno cavarsela in un ambiente a loro sconosciuto contro la minaccia della morte non si sia distrutti da 50 minuti di trame e tramette assurde e ridicole che potevano durare anche meno ci fossero state più idee su come portare avanti il film in seguito. Invece queste idee non ci sono, solo la riproposizione di quel che pare gli autori abbiano compreso dagli horror americani (protagonisti giovani, si deve parlare di sesso, ci devono essere ammiccamenti e corpi desiderabili che verranno dilaniati) in un allungamento del brodo protratto così a lungo da levare talmente tanto sapore al film che la seconda metà, quella con un po' più d'azione in cui si concretizzano le molte promesse di gore e smembramenti, arriva comunque troppo tardi e non è così soddisfacente da compensare l'attesa.