Science plus Fiction 2014 - Extraterrestrial, la recensione

Fedele al proprio titolo Extraterrestrial mette gli alieni nel posto solitamente occupato da demoni e mostri generici: alla caccia di adolescenti nel bosco

Critico e giornalista cinematografico


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Si vede che i Vicious Brothers sono onestamente appassionati di quel che fanno, che lo splatter è il loro pane quotidiano e che provano un certo godimento nel produrlo. Ne amano le immagini iconiche, le figure classiche, gli attori sopra le righe e le inevitabili torture, tutto quello su cui Extraterrestrial indugia con più piacere. Come il volto e la recitazione caricata di Michael Ironside, su cui i fratelli ritornano a più riprese, a cui lasciano le one-line del caso e quando possono tirano in ballo, lasciandolo recitare a briglie sciolte anche se non è che metta o levi molto nella trama. Ma il punto è che Extraterrestrial non è un film di trama.

Quattro adolescenti (di cui due costituiscono una coppia in crisi) vanno ad ubriacarsi per il weekend nell'isolata casina nel bosco di una di loro e vedono atterrare un UFO (proprio un disco volante), da lì cominciano ad essere braccati da alieni che massacrano e/o rapiscono. Questo è quel che serve di sapere, più in là non si va nè serve, perchè da questi ingredienti base i Vicious Brothers vogliono realizzare diverse piccole portate. Si divertono con gli inseguimenti nelle case, con le sorprese, le trombe di Inception, i rapimenti e con giochi di luce che ricordano un misto di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e Poltergeist (in alcuni casi davvero riusciti). Non cercano nemmeno un design raffinato degli alieni (i classici "grigi" con occhi allungati), se si devono impegnare preferiscono farlo nell'ideare sonde anali o nel far esplodere per bene delle teste.

Non vogliono aggiungere nulla a quanto già fatto, sembrano partire dal presupposto che tutto il meglio del genere già lo si è visto, ora basta aggregare bene questi elementi, centrare lo spirito giusto, metterci tutti gli ingredienti necessari e non inventarsi nulla di particolare, solo seguire la ricetta e farla bene. In questo senso Exterrestrial non devia mai dal suo spirito (ama il sanguinolento e odia i momenti romantici cui è costretto dal template che ha scelto) e come splatter estivo è anche una piacevole deviazione che trasforma gli alieni in materia a grado zero di fantascienza e puro horror. Come fossero demoni.
Un lungo pianosequenza finale dà addirittura un afflato politico al tutto. Anche quella una guarnizione che fa parte della ricetta originale.

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