Science Fiction Volume One: The Osiris Child, la recensione

La nostra recensione di Science Fiction Volume One: The Osiris Child, film diretto da Shane Abbess presentato al Trieste + Science Fiction Festival

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Il film è stato presentato al Trieste Science + Fiction Festival 2017

Arriva dall'Australia il progetto sci-fi Science Fiction Volume One: The Osiris Child, film visivamente d'effetto che perde di efficacia a causa di alcune scelte stilistiche e da evidenti limiti economici.
La storia è ambientata nel futuro e segue quello che accade a Sy (la star di Twilight Kellan Lutz) dopo il suo incontro con Kane (Daniel MacPherson), un tenente che lavora per un'impresa appaltatrice dell'esercito, la EXOR. I due decidono di unire le forze per salvare Indi (Teagan Croft), la figlia di Kane, in una corsa contro il tempo a causa di un'imminente crisi globale, mentre è proprio la EXOR a dare loro la caccia e il pianeta è infestata da pericolose creature selvagge.

Il regista australiano Shane Abbess, autore anche della sceneggiatura, inserisce alcune idee davvero originali, come ad esempio la presenza di celle in continuo movimento per tormentare i detenuti, affiancandole a rivisitazioni di spunti narrativi tratti da classici del genere, tra cui una figlia che ricorda fin troppo da vicino la storia di Terminator riguardante Sarah Connor. A rendere poi complicato ottenere un risultato soddisfacente è la struttura a capitoli che rende frammentata la narrazione e fin troppo confusa la storia dei protagonisti, elemento che inoltre impedisce di approfondire nel modo adeguato gli aspetti emotivi che dovrebbero essere invece centrali, considerando le motivazioni alla base delle azioni e delle scelte compiute dal personaggio di MacPherson. The Osiris Child si concentra invece sulla spettacolarità e sulle sequenze un po' in stile videogame, proponendo così un mix di battute stereotipate e prevedibili, personaggi abbozzati e creature esteticamente non convincenti, pur essendo state create, con una ragione ben precisa, per non suscitare particolare orrore o timore.

L'incapacità di creare un universo coerente che non appaia solo come abbozzato in modo superficiale e l'uso a tratti della voce narrante appesantiscono il lungometraggio che si sviluppa verso un finale piuttosto affrettato che ruota intorno a una rivelazione che getta, come prevedibile, le basi per un potenziale sequel dall'atmosfera diversa e con un cambio di protagonisti reso prevedibile fin dai primi minuti.
Science Fiction Volume One: The Osiris Child non annoia però non mette mai in secondo piano i propri limiti, risultando così un insieme di potenzialità inespresse ed effetti visivi solo in alcuni momenti spettacolari.

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