Scavare fossati - nutrire coccodrilli, la recensione
Abbiamo recensito per voi Scavare fossati - nutrire coccodrilli, il catalogo della mostra di Zerocalcare
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Mai come nel 2018 l'attenzione dei media generalisti si è concentrata su Zerocalcare, tra la pubblicazione dei due volumi di Macerie prime, l'uscita del film tratto da La profezia dell'armadillo e l'apertura della mostra al MAXXI di Roma, visitabile fino al prossimo marzo. BAO Publishing ha deciso di occuparsi del catalogo dell'esposizione del suo autore di punta per rendere giustizia alla sua figura e alle diverse sfaccettature della sua carriera, che non sempre hanno trovato spazio nelle pubblicazioni da libreria. Il volume Scavare fossati - nutrire coccodrilli condivide con la mostra il titolo e la suddivisione in quattro sezioni tematiche.
In Lotte e resistenze viene approfondita la vita politica di Zerocalcare, un aspetto fondamentale del fumettista che però è stato espresso soprattutto nelle dichiarazioni ai giornali, durante eventi pubblici e attraverso alcune storie brevi pubblicate sui social o sui quotidiani. Pur essendo chiara la sua ideologia, è utile "istituzionalizzare" questa voce all'interno di un tomo che possa affiancare sullo scaffale le altre opere cartacee dell'autore.
L'ultima sezione, Tribù, si concentra sull'identità punk dell'autore, con locandine di concerti, filosofia straight edge e il senso di appartenenza a un gruppo con idee ben precise, arrivando addirittura allo scontro con chi la pensa diversamente.
Chi si aspetta una raccolta di tutte le storie brevi non inserite nei volumi antologici di Zerocalcare resterà deluso: ci sono alcuni brevi episodi inediti proposti integralmente, ma la maggior parte dei fumetti sono presentati solo con una o due tavole esemplificative, lasciando l'insoddisfazione derivante dal non poter leggere la versione completa. Si tratta a tutti gli effetti del catalogo di una mostra, come annunciato a suo tempo dall'editore.
Caratteristica di molti cataloghi di esposizioni simili è la presenza del testo in italiano affiancato dalla traduzione in inglese, per destinarli anche a un pubblico internazionale potenzialmente interessato. Se questo è più che accettabile per didascalie o brevi trafiletti, risulta un po' più pesante quando si ha a che fare con una cinquantina di pagine di articoli presenti in entrambe le lingue, rendendo di fatto quasi un quarto del volume sostanzialmente "superfluo" per il lettore italiano. Di contro, viene da chiedersi quale possa essere l'utilità per l'avventore straniero, il quale può certamente leggere gli articoli ma non ha modo di apprezzare i fumetti e le didascalie mantenute nel nostro idioma.