Scarlet Nexus, come tanti altri action-RPG, meglio di tanti altri action-RPG | Recensione
Anche da giocare Scarlet Nexus è un assoluto piacere, merito di un combat system profondo, a cui fa rima un bestiario ampio e variegato quanto basta
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Anche l’art design, a ben vedere, sembra faccia davvero pochissimo per distinguersi dagli illustri colleghi, prigioniero e vittima di una standardizzazione che lo stesso publisher nipponico ha concorso a consolidare, inflazionando il genere e affidandosi a cliché narrativi ormai arcinoti.
Le premesse, come anticipato, sono un mix di suggestioni ereditate e già sentite altrove. La scoperta di abilità psioniche in alcuni esseri umani, ha permesso un progresso senza precedenti, ma ha anche attirato, per motivi sconosciuti, gli Estranei, entità forse di un altro pianeta, forse di un’altra dimensione, che sono mossi unicamente dal desiderio di uccidere e sterminare.
A difesa di una civiltà che ormai sopravvive in pochi centri sovraffollati, e che si estendono in larghezza e altezza, componendo strutture architettoniche grottescamente affascinanti e avvolgenti (in tutti i sensi), si erge il corpo militare delle Forze di Soppressione Estranei (FSE), composto ovviamente da giovani reclute con abilità psioniche.
In questa cornice si inseriscono i due protagonisti del gioco, che tratteggiano due intrecci narrativi indipendenti, ma strettamente interconnessi, che dovrete ovviamente guidare nella loro battaglia a queste violente entità.
Personaggi stereotipati e dialoghi petulanti non mancano, sia chiaro, ma la trama sprigiona un certo grado di originalità se non nella sceneggiatura di per sé, quanto meno nello stile con cui è condotta. Le conversazioni con i compagni di squadra, oltre a sbloccare abilità particolari, palesano alleati più sfaccettati di quanto si possa inizialmente immaginare, mentre una regia particolarmente briosa, tra sequenze d’azione e sezioni più statiche che prendono in prestito più di un elemento dal mondo dei fumetti, fanno sì che l’interesse non scemi mai completamente anche durante le fasi non interattive.
"La trama riveste un ruolo primario nell’economia di Scarlet Nexus"A differenza di tanti titoli simili, la trama riveste un ruolo primario nell’economia di Scarlet Nexus. I personaggi di cui prenderete il controllo hanno un preciso background ed interagiscono di propria iniziativa con le situazioni e le reazioni dei compagni. Persino le missioni secondarie sviluppano piccole storie, utili per lo più a fare luce sull’interessante lore che compone il mondo di questo action-RPG.
Ad un plot tutt’altro che accessorio, fa da contraltare un comparto artistico di tutto rispetto, certo non originalissimo, ma a suo modo ottimamente caratterizzato. Il cel-shading dei personaggi si sposa a meraviglia con scenari che pullulano di luci al neon, di ampie distese monocrome, di scorci urbani iper-dettagliati. Gli Estranei ricordano certi Angeli di Evangelion e alcune bestie di God Eater, con un giusto equilibrio tra l’essere spaventose e il suscitare un certo raccapriccio. Tecnicamente, inoltre, il tutto è ben supportato, su next-gen, dal 4K e da una frame rate estremamente stabile, anche nelle battaglie più concitate.
Un applauso a scena aperta lo merita in ogni caso la colonna sonora, composta da brani che mescolano l’hip-hop, il jazz, la dance, l’ambient. Il risultato è talmente tanto buono, che vagare per gli scenari non vi peserà praticamente mai, accompagnati come sarete da tracce orecchiabili e piacevoli.
Anche da giocare Scarlet Nexus è un’assoluta goduria, merito di un combat system profondo, a cui fa rima un bestiario ampio e variegato quanto basta.
Come facilmente immaginabile, i due personaggi hanno un approccio alla battaglia simile, ma specifico. Entrambi possono attaccare dalla distanza con i propri poteri psionici, ma mentre Yuito Sumeragi sfodera attacchi all’arma bianca più potenti, ma che necessitano di qualche secondo extra per essere caricati, l’agile Kasane Randall, armata di pugnali, si può esibire in rapidi attacchi più modesti per quanto concerne i danni inferti.
Tra nuovo equipaggiamento acquistabile o recuperabile negli scenari, tra skill tree che livello dopo livello doneranno nuove abilità ai personaggi e ne potenzieranno le statistiche, il vero quid di Scarlet Nexus si palesa nel SAS, sistema telepatico che permette all’avatar di impadronirsi per una manciata di secondi dei poteri degli alleati che vi accompagneranno in battaglia, controllati non senza qualche titubanza di troppo dalla CPU.
Rispettando i tempi di cooldown, potrete infliggere fendenti infuocati, lanciare oggetti ad una velocità esorbitante, indurire la vostra pelle così da aumentare la difesa, esibirvi in attacchi speciali che coinvolgono molti nemici.
[caption id="attachment_227164" align="aligncenter" width="1200"] Nonostante la mappa sempre ben visibile nell'angolo alto dello schermo, a volte faticherete a vedere il sentiero che vi condurrà alla successiva ambientazione[/caption]
In questo senso il combat system di Scarlet Nexus spinge alla sperimentazione, dandovi la possibilità di creare combo idealmente infinite, ricaricando continuamente la barra dei poteri psionici, andando a segno con attacchi base e pesanti. Interagendo con astuzia con lo scenario, che non mancherà in diverse occasioni di proporvi oggetti che se attivati con tempismo vi renderanno le battaglie enormemente più abbordabili, avrete altre frecce nel vostro arco, feature che infonde ulteriore varietà, ritmo e strategia ai combattimenti.
In definitiva, gli scontri che la produzione Bandi Namco propone sono adrenalinici, coinvolgenti, enormemente divertenti e soddisfacenti, soprattutto quando inizierete effettivamente ad esibirvi in complesse e lunghissime combo.
Scarlet Nexus è un ottimo action-RPG, simile, ma non uguale, ai vari God Eater e Code Vein. Il suo essere story-driven, l’enorme attenzione riservata all’aspetto artistico, il profondissimo combat system, lo rendono un gioco quasi imprescindibile per gli amanti del genere, consigliato anche a coloro che finora si sono sempre tenuti alla larga dal genere, per paura di incappare in intrecci narrativi zeppi di cliché e di prendere parte a missioni alla lunga ripetitive.
La produzione Bandai Namco non è del tutto priva dei difetti sopraelencati, e in più palesa un sistema di controllo che di tanto in tanto si perde qualche colpo di troppo, ma tiene vivo l’interesse del videogiocatore proprio grazie alla caratterizzazione dei personaggi, oltre che a missioni comunque composte da combattimenti adrenalinici e mai simili tra loro.