Scandal 7×17 “Standing in the Sun”: la recensione

La nostra recensione del diciassettesimo episodio della settima ed ultima stagione di Scandal intitolato Standing in the Sun

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Spoiler Alert
Tutto considerato Standing in the Sun è un episodio che quasi, non potremmo essere più prudenti nel pronunciare queste parole, quasi ci riconcilia con Scandal.
Il dado è tratto, la verità è venuta finalmente fuori per bocca di Olivia Pope e adesso, tutto quello che questa serie ha significato ed ha costruito, tutto quello che i suoi personaggi hanno fatto in questi sette lunghi anni è sul punto di essere trascinato nel fango.

A dirla tutta noi ci sentiamo come se avessimo ululato inutilmente alla luna da un paio di anni e finalmente qualcuno ci avesse dato retta: se la serie voleva infatti una possibilità di finire dignitosamente il suo percorso, questa è probabilmente la strada giusta, nonché la più sensata da percorrere, almeno per quanto riguarda le ultime stagioni dello show.
Uno degli aspetti più inconcepibili di Scandal, per quanto ci riguarda, era che alla protagonista, dopo tutto quello che ha fatto, venisse data l'opportunità di redimersi senza davvero pagare le conseguenze delle sue azioni, un'osservazione che indirettamente vale anche per la sua combriccola di amici/alleati/gladiatori. La concreta possibilità che lo show possa quindi davvero concludersi con tutti i protagonisti dietro le sbarre per tradimento è una soluzione, lo ammettiamo, insperata, ma che potrebbe comunque ristabilire un minimo d'ordine nel caos al quale abbiamo assistito ultimamente.

Se da una parte questa sarebbe quindi una soluzione valida, dall'altra c'è anche la certezza che questo percorso non fosse affatto quello che era stato immaginato per la serie ai tempi del suo esordio. La mutazione genetica subita dalla protagonista è fin troppo evidente per credere alla favola che Olivia Pope fosse stata concepita per essere la cattiva della storia e non la sua eroina, il che, ovviamente, ci pone di fronte al rovescio della medaglia di questa storyline che, nel suo essere coerente con ciò che abbiamo visto negli ultimi anni, finisce invece per tradire le fondamenta dello show che era stato originariamente pensato per raccontare la storia di una donna che combatteva contro il potere costituito, con lo scopo di rappresentare una sorta di faro nel buio della moderna, corrotta politica.
Perciò, a prescindere da come andranno le cose, è nostra impressione che gli spettatori debbano comunque prepararsi ad una delusione, sebbene riteniamo che il tradimento delle basi su cui lo show era stato fondato sarebbe a questo punto meno grave del vedere crollare il mondo di Olivia, Mellie, Fitz, B613, Gladiatori & Company, non fosse altro per il fatto che lo Scandal che si congederà da noi la prossima settimana, è ben diverso da quello che debuttò nel lontano 2012.

Senza dimenticare uno dei suoi più significativi personaggi, amato o odiato senza mezze misure dal pubblico, Standing in the Sun fa anche da palcoscenico per il ritorno di papà "voglio le mie ossa" Pope, d'altronde Scandal non avrebbe potuto salutarci senza farci rivedere Joe Morton all'opera. Ed in questo caso l'attore ottiene forse uno dei copioni più sensati della sua lunga interpretazione nel ruolo di Eli Pope.
Olivia né tanto meno Jake, come peraltro lui stesso dichiara, sono infatti mai stati degni eredi del suo ruolo di capo del B613 ed il fatto che qualcuno lo gridi a chiare lettere in faccia al personaggio interpretato da Scott Foley, che troppo spesso si è comportato come un ragazzino in balia dei propri desideri o una sorta di capricciosa divinità che gioca con la vita delle persone per vendicarsi di quello che di lui viene detto alle sue spalle, dà una certa soddisfazione.
Il fatto stesso che nessuno, quantomeno nessun osservatore attento, abbia potuto credere anche solo per un attimo che Jake avrebbe davvero ucciso Eli quando gli ha puntato una pistola in faccia, dovrebbe essere un indicatore sufficiente della poca credibilità del personaggio. Jake è e sempre sarà un gregario, incapace di prendere efficacemente delle decisioni autonome e come tale è la peggiore guida che il B613 potesse avere.

Considerato il ritorno di papà Pope, ovviamente, ora è tutto possibile, i veri colpi di scena, questo ci è ben chiaro, devono ancora arrivare e siamo certi che il finale di serie non ci risparmierà nulla, è persino possibile che Eli lasci che Olivia e gli altri si sacrifichino inutilmente, per poi coltivare una nuova generazione di politici e tornare a fondare una nuova agenzia governativa segreta, magari chiamandola B614? Dopotutto nessuno ci ha mai spiegato da cosa originasse questo nome!

Quello che speriamo e che ci auguriamo è che lo show abbia davvero il coraggio di arrivare fino in fondo ed essere coerente nel rappresentare quel genere di televisione dell'eccesso, fuori dagli schemi, sfacciatamente esagerata e sopra le righe che è sempre stata, mantenendo comunque quel poco di senso logico che gli basterebbe per giustificare questa confusa e ultima stagione.
Nel bene e nel male, quel che è certo è che non abbiamo mai lesinato le critiche a questa serie, noi saremo comunque lì per dirle addio.

Il finale di serie di Scandal intitolato Over a Cliff, andrà in onda negli Stati Uniti giovedì 19 aprile sulla ABC.

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