Scandal 7x09 "Good People": la recensione
La nostra recensione del nono episodio della settima ed ultima stagione di Scandal intitolato Good People
Facciamo prima una premessa importante: se c'è una cosa in cui gli autori di Scandal sono dei maestri, è nel dimostrare che trasformare un personaggio positivo nel suo completo opposto è possibile. Sono ormai diverse puntate (e recensioni) che ripetiamo il concetto, ma d'altronde ad ogni nuovo episodio la writer room supera se stessa, obbligandoci a reiterare l'ovvio. Olivia Pope è ormai morta è sepolta, per davvero, (non come Quinn) e non esiste intervento o redenzione che tenga e che possa riabilitarla agli occhi di un qualsiasi spettatore, come in realtà non esiste redenzione possibile per Rowan, e questo a prescindere dal numero delle persone che dicano di lui che è "una brava persona".
Il vero problema che abbiamo nei confronti della protagonista della serie, quindi, non è tanto legato alla sua trasformazione in sé, ma alle ragioni di tale trasformazione.
Per carità, restare sani di mente in un mondo come quello descritto in Scandal sarebbe un'impresa complessa per chiunque, ma davvero una persona che fino al giorno prima aveva un forte senso morale, improvvisamente può trasformarsi in una feroce assassina, senza che vi siano delle serie ripercussioni? Ciò che accade nella serie, a tutt'oggi, ha invece più un valore drammatico fine a se stesso che un senso compiuto. Lo scopo finale di ogni episodio è più quello di sorprendere il pubblico con azioni sempre più estreme, che costruire una trama coerente.
Tutta la storyline di Quinn e le terribili circostanze in cui si viene a trovare e a dare alla luce sua figlia, a pensarci bene, sono la risultanza di un uomo che grida alla figlia "RIVOGLIO INDIETRO LE MIE OSSA!"
Vi ricordate invece quando Scandal, per quanto irrealistico ed eccessivo potesse essere, parlava di intrighi politici e scandali "di palazzo" e non della folle vendetta di un uomo a cui è stato levato un giocattolo?
Che Quinn non fosse morta come avevano voluto farci credere nelle passate puntate era palese, a prescindere dalla comoda introduzione di questa regola del B613 secondo cui non si uccidono bambini e donne incinte. Al contrario non è altrettanto sicuro, da questo momento in poi, che non le accada comunque qualcosa e che Rowan non si ritrovi con a carico la piccola Robin, proprio come Charlie stesso lo ha ritrovato alla fine dello scorso episodio. Ma il punto focale della questione è che questa puntata, in cui tra l'altro si è perso parecchio tempo con flashback di scene che avevamo già visto, l'elemento sorpresa è stato davvero mal gestito, perché non era una sorpresa.
Qual è il confine tra bontà e stupidità?
Purtroppo per Marv è un confine così sottile da essergli costato la vita. Il fatto che Rowan poi lo definisca "il suo unico amico", a pensarci bene, suona altrettanto eccessivo, soprattutto perché non ha fatto che manipolarlo dal loro primo incontro. E' sempre possibile che Rowan, considerato il genere di persona che è, abbia un concetto distorto di amicizia, e che quindi credesse davvero di aver instaurato con Marv un rapporto di sincero, ma - lo sottolineiamo ancora una volta - esiste comunque un limite al livello di sfacciataggine che anche personaggi così sopra le righe dovrebbero essere autorizzati a raggiungere.
Note sparse
Considerate le circostanze, ci viene spontaneo domandarci che fine abbia fatto Mellie, in tutto questo eccesso, ci sembra la persona più equilibrata, e ci manca.
Qualcuno è davvero sorpreso dal fatto che la figlia di Charlie e Quinn abbia già all'attivo la vista di un cadavere a pochi giorni di vita?
Rowan che ripete la frase di Marv a Quinn, sulle persone che possono essere buone buone se gliene si dà un'occasione, è piuttosto ironica se si pensa che proprio lui ha dato dato l'opportunità ad Olivia di salvare la sua amica e che sua figlia ha lasciato che lui le sparasse senza battere ciglio.
La settima ed ultima stagione di Scandal va in onda negli Stati Uniti ogni giovedì sulla ABC