Scandal 7x06 "Vampires and Bloodsuckers": la recensione

La nostra recensione del sesto episodio della settima ed ultima stagione di Scandal intitolato Vampires and Bloodsuckers

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Spoiler Alert
La strada intrapresa da Olivia Pope è ormai senza ritorno e se avevamo ancora bisogno di una conferma - perché segretamente speravamo che le basi su cui erano state costruite le fondamenta e della serie e le ragioni per cui avevamo amato questo show non venissero rinnegate in maniera tanto sfacciata - Vampires and Bloodsuckers ci ha dato la spinta finale per dichiarare l'ex gladiatrice un'anima ormai perduta.

La morte di Rashad e della sua giovane nipote, avvenuta alla fine della scorsa puntata in una spettacolare esplosione, si scopre essere effettivamente piena responsabilità di Olivia e del suo galoppino Jake, ma le ragioni dietro al suo gesto, seppure vengano spiegate nell'episodio, restano narrativamente fumose.
In sostanza Olivia avrebbe fatto uccidere il Presidente per favorire un trattato di pace e di disarmo molto più rapido e soggetto a minori complicazioni, motivazioni quindi apparentemente valide (per quanto valida possa ritenersi qualsiasi spiegazione che giustifichi un crimine tanto efferato e soprattutto il sacrificio di una giovane vita innocente), che tuttavia al pubblico giungono nuove. Nelle puntate precedenti, infatti, né Olivia né Mellie parlano mai di alternative al disarmo che non siano legate ad un accordo con l'ormai defunto Rashad, ragione per cui il suo assassinio non ci sembrava, inizialmente, essere responsabilità di Olivia.
Ciò detto, la calcolatrice Presidente-Ombra Olivia Pope aveva invece un piano ben chiaro in mente che però, per sua sfortuna, non teneva conto dell'elemento Quinn Perkins.

Quinn ed il resto della QPA avevano infatti preso particolarmente a cuore la protezione della nipote del presidente Rashad e per questa ragione era prevedibile che, se avessero scoperto il ruolo di Olivia nella sua morte, le circostanze avrebbero preso una brutta piega, cosa che inevitabilmente accade: la notte prima del suo sospirato matrimonio con Charlie, Quinn si incontra infatti con la sua ex mentore e salvatrice e le getta in faccia di essere a conoscenza della verità e di voler ottenere giustizia.

Inizialmente Olivia non sembra troppo preoccupata all'idea che Quinn, che ritiene evidentemente non pericolosa, possa davvero costituire per lei Jake un problema, ma le cose cambiano quando la sposina sparisce e Olivia si convince che la sua fuga sia un tentativo di depistaggio per incastrarla e non rischiare di essere fermata o peggio uccisa.
Kerry Washington fa davvero un ottimo lavoro, in questo episodio, nel cambiare repentinamente la maschera da amica in ansia, omicida preoccupata di essere esposta e donna di potere che teme di dover prendere una decisione drastica persino per lei, come quella di eliminare Quinn nel caso si riveli davvero un ostacolo ai suoi piani, ma la credibilità di questa serie, d'altro canto, non è mai stata connessa all'indiscussa abilità degli attori che vi recitano.
Anzi, vedere finalmente Olivia sudare freddo, con il rischio che il suo castello di bugie crolli e la seppellisca per sempre e proprio ad opera delle persone a cui tiene maggiormente (sempre supponendo che ci sia ancora qualcuno che smuova il suo affetto), è un'autentica soddisfazione, perché vedere crollare questa copia carbone al femminile di Eli Pope è ormai diventata la nostra ragione di vita. Solo immaginare la reazione di Huck nel momento in cui scoprirà la verità sulla sua Olivia ci riempie di sgomento, perché quando accadrà non vi saranno probabilmente vie di mezzo e Huck ne sarà distrutto o finirà distruggere lei, delle due l'una.

Dopo vari tentativi di depistaggio da parte di Olivia, uno dei quali comporta indirizzare i membri della Quinn Perkins & Associates sulle tracce di Fenton Glackland (Dean Norris) come possibile responsabile della sparizione di Quinn, tanto che il miliardario finirà per essere torturato dai Charlie e salvato all'ultimo momento proprio da Huck, Olivia e Jake finiranno per scoprire che Quinn - a dispetto dei loro iniziali sospetti - è stata davvero rapita. Alla notizia, ovviamente, tutti i nostri sospetti si concentrano su Rowan che, con le informazioni in possesso di Quinn, sembra finalmente aver trovato un modo per vendicarsi della figlia.
E, a proposito di Fenton Glackland, sebbene in questo caso il personaggio risulti completamente estraneo ai fatti, dubitiamo che un attore del calibro di Norris sia stato chiamato solo per interpretare il ruolo del nuovo compagno di Cyrus Beene e siamo convinti che dietro la sua aria apparentemente bonacciona e si celi in realtà una mente calcolatrice e pericolosa, che probabilmente finirà per avere la meglio su tutti, gladiatori o meno.

Il mid-season finale di Scandal, intitolato Something Borrowed,andrà in onda negli Stati Uniti giovedì 16 sulla ABC.

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