Scandal 7x03 "Day 101": la recensione

La nostra recensione del terzo episodio della settima ed ultima stagione di Scandal intitolato Day 101

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Spoiler Alert
Non crediamo che shipper Olitz siano particolarmente contenti di come è stato gestito questo episodio.
Dopo l'ovvia apparizione di Fitz (Tony Goldwyn) sulla soglia di Olivia con cui si era conclusa la scorsa puntata, Day 101 non è stata la focosa ed appassionata riunione che in molti si aspettavano e gli autori, anche alla fine di questo episodio, si sono limitati a mandare in onda per una seconda volta l'imbarazzante incontro tra i due, concludendo così questa terza ora della settima stagione di Scandal con un viaggio che ci ha portato nella vita da ex Presidente di Fitzgerald Thomas Grant III.

In molti si sono chiesti se questo episodio fosse poi così necessario alla narrativa della stagione e sebbene non abbia sicuramente aggiunto nulla a quello che sta accadendo alla protagonista a Washington era comunque importante capire in quali condizioni psicologiche Fitz sarebbe giunto al suo primo incontro con Olivia e soprattutto con quali intenzioni si sia presentato da lei perché, volenti o nolenti, quest'uomo occupa una parte della vita del controverso personaggio che è Olivia Pope, una parte tra l'altro piuttosto importante.

Nella stesso modo con cui i primi 100 giorni di una presidenza sono importanti per capire quale impronta un nuovo inquilino della Casa Bianca darà alla sua presidenza, così gli autori ci mostrano come Fitzgerald si stia adattando alla vita da non Presidente e dopo i primi, piuttosto scontati sketch: Fiz che vuole guidare, Fitz che va a fare la spesa ma non sa come usare una carta di credito o come attivarla, Fitz che guarda annoiato la televisione o cucina come un comune mortale, quello che salta dolorosamente agli occhi è che nella sua vita non c'è traccia della donna che ama. La notizia, ovviamente, non coglie di sorpresa gli spettatori, perché chi ha seguito le prime due puntate sapeva che i due non erano in contatto, ma l'episodio non contribuisce in alcun modo a far capire agli assetati shipper il perché i due - dopo l'appassionato bacio con cui si erano lasciati la scorsa stagione - abbiano deciso di prendere strade separate, ma si trasformerà piuttosto in una sorta di B-romance tra Marcus Walker (Cornelius Smith Jr.) e l'ex Presidente che in uno scatto di reciproca intolleranza e mal celata sopportazione l'uno nei confronti dell'altro, finiranno persino per prendersi a pugni e per fare poi pace, proprio come accade in tutti i migliori B-romance.

Fitzgerald Thomas Grant è in conclusione molto annoiato, questo lo capiamo bene e lo troviamo anche comprensibile, considerando quanto difficile debba essere per chiunque adattarsi alla vita normale dopo essere stato per otto anni "l'uomo più potente del mondo," ma questo non basta a spiegare il suo stato d'animo, perché Fitz aveva anche grandi progetti di gloria, grandi sogni da far avverare senza l'ostacolo della politica tra i piedi, ma sembra anche possedere una certa incapacità di concretizzarli, sprecando così un talento che anche la sua ex moglie Mellie gli riconosce, quello cioè di saper incantare le masse ed emanare un indiscutibile carisma. Fitz, in sostanza, sembra perso senza Olivia, un fatto che - con una certa ironia - lo stesso Marcus gli fa notare e che l'ex Presidente è però restio ad accettare, soprattutto quando sente qualcuno ridurre otto anni della sua vita e del suo lavoro all'immagine di "amante di Olivia Pope", una sorta di perfetta punizione divina, se si considera tutto ciò che Olivia ha passato negli anni trascorsi per aver scelto di lasciarsi coinvolgere dai suoi sentimenti per lui.

Come dicevamo non ci è dato sapere perché i due amanti/innamorati non si siano più sentiti dopo l'exploit di quel pubblico bacio, ma ci viene invece concesso di capire perché Fitz abbia deciso di rimettere piede a Washington: per aiutare Olivia e perché Rowan/Eli lo ritiene ormai l'ultimo in grado di salvare sua figlia dal pericolo di essere divorata dal potere che ormai esercita. Il monologo di Eli di fronte all'ex amante di sua figlia è stato sicuramente un momento interessante della puntata, prima di tutto perché ci permette di vedere quella che una volta era una figura onnisciente ed intoccabile completamente impotente e secondo poi perché ci ha mostrato un lato di questo personaggio che, se non fosse apparso così preoccupato, risulterebbe quasi divertente. Dopo tutto quello che Eli ha combinato nella vita, a quanto pare, è sinceramente convinto di essere un padre modello e di aver cresciuto una figlia per prepararla alla grandezza, per scoprire con sua grande sorpresa invece che anche lei è vittima della sua posizione privilegiata come lo è stato lui. La stessa ingenuità con cui Fitz cerca di rassicurare Rowan sul fatto che se davvero Olivia ha riaperto è sta gestendo il nuovo B613, è perché lei (a differenza loro) ha le carte in regola per poterlo fare nella maniera giusta, fa quasi tenerezza e dimostra quanto poco questi uomini conoscano Olivia.
Con gli indizi a nostra disposizione, a tutt'oggi, non siamo ancora in grado di intuire quale sia la strada che gli autori vogliano far prendere alla protagonista della serie: quella della redenzione, grazie anche all'intervento di Fitz? Quella più oscura e pericolosa, che la fagociterà nelle maglie della peggiore politica, fatta di inganni, minacce e giochi di potere?
E' difficile a dirsi, ma con soli 15 episodi per chiudere l'ultima pagina di questo libro, voi cosa preferireste vedere?

La settima stagione di Scandal va in onda ogni giovedì negli Stati Uniti sulla ABC.

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