Scandal 7x01 "Watch Me": la recensione

La nostra recensione della première della settima ed ultima stagione di Scandal intitolata Watch Me

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Spoiler Alert
Fra le serie di Shonda Rhimes, Scandal è sempre stata una di quelle che per sua stessa natura, più sembra appartenerle e - a nostro avviso - non è un caso che proprio questo show abbia una data di scadenza in questa settima ed ultima stagione, che coincide anche con l'addio alla ABC della regina della televisione che passerà presto a collaborare con Netflix. Gli amanti di vecchia data dello show avranno senz'altro adorato questo inizio di stagione completamente Olivia Pope-centrico in cui possiamo assistere alla notevole performance di Kerry Washington in tutto il suo inquietante splendore.

Olivia è finalmente dove ha sempre desiderato essere: al potere (che poi decida di usarlo per una buona o una cattiva causa è del tutto irrilevante) ed è completamente scatenata. Al di là del giudizio morale che si può dare sul personaggio, che ovviamente sorge spontaneo esprimere, soprattutto se guardiamo indietro alle sue origini, anche i più restii all'idea avranno ormai accettato di guardare questa serie nella giusta ottica se ancora si sono sintonizzati su questa première. Olivia non è più la paladina dei deboli e il difensore degli oppressi dal potere costituito, Olivia Pope è una perfetta mini-Eli (Joe Morton), sua degna erede, come lui stesso le fa notare nella splendida scena in cui padre e figlia cenano assieme al ristorante, è il nuovo indiscusso "boss", il burattinaio e sicuramente non è più parte di quella utopica, innocente idea di "Gladiatori" che lo show ci aveva venduto ai suoi esordi. Olivia non ama i giochi di squadra ed in questa puntata lo dimostra in ogni modo possibile: ricatta senatori, minaccia la vita di bambini innocenti, ordisce trappole contro il vice presidente Cyrus Beene (Jeff Perry) per testarne la fedeltà, tiene saldamente in pugno il Presidente degli Stati Uniti Mellie Grant (Bellamy Young) e tratta Jake (Scott Foley) come una sorta di giocattolo sessuale, eccetto forse per il fatto che quest'ultima cosa l'ha sempre fatta dall'inizio della loro relazione.

Quello che di buono vediamo in Watch me è che gli autori sembrano intenzionati a mordere, per così dire, la mela del peccato senza perdere troppo tempo, soprattutto considerato che questa stagione finale avrà solo 18 episodi. Dopo esserci lasciati alle spalle il lontano ricordo di Samantha Ruland e Theodore Peus, i "cattivi di stagione" dello scorso anno che tuttavia non sono mai stati veramente all'altezza della nostra eroina, le fondamenta su cui viene costruita questa stagione sono quelle di un mondo in cui Olvia si batte contro il mondo intero, decisa a mostrare a tutti in che modo gestire quell'agognato potere che finalmente è ricaduto nelle sue mani. Per questa ragione l'ex OPA (Olivia Pope ed Associati) con tutti i suoi membri, è quasi ridotta a puro intermezzo comico, senza clienti dopo l'uscita di scena di Olivia, quando trova finalmente un incarico si trova a dover dipendere dal loro ex capo per portare a casa un risultato senza avere tra l'altro idea di come si siano svolti i fatti dietro le quinte, ad eccezione di Huck (Guillermo Diaz) che nonostante gli evidenti squilibri mostrati negli anni, sembra l'unico in grado di vedere davvero Olivia per quella che è.

Watch me è una puntata completamente al femminile, ma non è detto che questo sia solo un pregio o solo un difetto. Alla fine della scorsa stagione, per esempio, Olivia e Fitz (Tony Goldwyn) sembravano essere in ottimi termini, mentre nella première il personaggio dell'ex Presidente non compare nemmeno se non per un momento e sullo schermo di una televisione che la protagonista sta guardando, dando un messaggio ben preciso: Olivia non è definita dall'uomo con cui ha una relazione sentimentale, questo è il suo momento di brillare ed è decisa a sfruttarlo fino in fondo, il che è una cosa positiva. Quello che risulta tuttavia meno credibile è il discorso finale che Olivia fa a Mellie, la battagliera tiritera sul "loro" contro "noi", uomini contro donne, cavernicoli contro donne di potere, sebbene quel discorso aveva probabilmente lo scopo di innalzare gli animi, di mostrare al numeroso pubblico femminile dello show tutto il potere ed il potenziale delle donne, in realtà suona più come una manipolazione nei confronti di Mellie, perché Olivia le sta semplicemente consegnando ciò che Mellie ha sempre voluto: lo Studio Ovale, ma soprattutto la possibilità di essere consegnata alla leggenda ed il tutto mentre in realtà è lei stessa a dirigere veramente i giochi.
Quelle che emergono tuttavia da questa première sono alcune domande fondamentali: siamo certi che ci sia tutta questa differenza tra un uomo ed una donna di potere e la battaglia tra i sessi non è forse una scusa per esercitare piuttosto il proprio distruttivo bisogno di dominare gli altri?

La settima ed ultima stagione di Scandal va in onda negli Stati Uniti ogni giovedì sulla ABC.

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