Scandal 6x08 "A Stomach for Blood": la recensione

La nostra recensione dell'ottavo episodio della sesta stagione di Scandal intitolato A Stomach for Blood

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Spoiler Alert
Qualcuno dica agli autori di Scandal che una persona cattiva vale mille volte una stupida.

Anni trascorsi a lavorare con Olivia Pope, una carriera che l'ha portata a diventare Capo dello Staff del Presidente degli Stati Uniti ed Abby Whelan fa uccidere il nuovo Presidente eletto, fa accusare Cyrus Beene di altro tradimento ed omicidio e sacrifica Huck e una testimone perché Fitzgerald Thomas Grant III decide di far costruire la biblioteca che dovrebbe essere il suo lascito al mondo una volta dismessi i panni del Presidente in Vermont. In sostanza, se la benedetta biblioteca fosse stata costruita a Washington, Vargas sarebbe forse ancora vivo, ma ciò che preoccupa di più è l'incredibile incapacità dei personaggi di questa serie di fare autocritica: in quale pianeta della galassia Abby avrebbe mai potuto sperare di avere le qualità per diventare il successivo comandante in capo di una delle nazioni più potenti della terra? Ovviamente l'essere donna qui non c'entra nulla, se c'è una serie che ci ha insegnato che il potere è femmina, è proprio Scandal e non poteva essere altrimenti con Shonda Rhimes al timone, ma chi è davvero Abby Whelan? O meglio, chi ha dimostrato di essere in sei anni di questa serie?

La facilità e l'ingenuità con cui Abby cade nella trappola della donna in rosso e del suo compare, di cui sappiamo ancora molto poco, è quasi risibile. Una delle donne più potenti di Washington, che dovrebbe conoscere ogni sfumatura della complessa città in cui vive, fondata sulla fragilità degli accordi politici su cui poggia, cade nel più antico dei tranelli e si fa comprare per 300 milioni di dollari, senza minimamente prendere in considerazione cosa lei avrebbe dovuto dare in cambio di quel denaro.

Per quanto Scandal poggi su presupposti assolutamente irrealistici, c'era un tempo in cui questa serie aveva almeno una parvenza di senso compiuto, quando Olivia Pope era la "risolvi scandali" della città più corrotta degli Stati Uniti e aveva una morale: da quando lo show ha però virato verso questo grande calderone pro-cospirazione politica ha cominciato, a nostro avviso, a declinare vertiginosamente ed ogni trama è diventata così estrema da essere difficilmente accettabile. Non solo in questo episodio scopriamo quanto facilmente Abby sia raggirabile, ma la vediamo fare cose ai confini della fantascienza, tutta la scena della sostituzione delle pallottole nel corpo di Vargas, per esempio, appare inutilmente complessa. E' difficile credere che persone nella posizione di ricattare e tenere al guinzaglio personaggi come il padre di Olivia o il Capo dello Staff del Presidente non potessero fare in modo che Meg stessa fungesse per esempio da finto patologo e estraesse lei stessa le pallottole dopo aver obbligato Abby ad autorizzare l'esame autoptico. Vedere la Whelan costretta a rovistare all'interno dei resti del Presidente eletto non ha esattamente alzato il livello drammatico della scena, quanto quello comico, ma Scandal è questo ormai e punta soprattutto a stupire, non necessariamente ad avere senso.

Come se la situazione di Abby non fosse poi già pesantemente compromessa, quando la donna scopre che tutte queste macchinazioni da parte delle persone che l'hanno incastrata portano all'accusa di omicidio a carico di Cyrus, improvvisamente ricorda di avere dei principi e sembra decisa a dire basta, ma per proteggere Cyrus finirà per accettare senza battere ciglio che Huck, un uomo che conosce da molto tempo e con cui ha condiviso sicuramente più strada che con Beene, venga ucciso (anche se continuiamo ad essere abbastanza convinti che nonostante le apparenze non sia morto). La posizione di Abby Whelan è ormai talmente compromessa che non vediamo come possa uscirne: non solo si è macchiata le mani della sangue di Vargas (letteralmente!), ma ha anche contribuito al possibile omicidio di Huck e questa è una cosa che Olivia non le perdonerà probabilmente mai. Come se non bastasse, nell'arco dell'episodio scopriamo anche che queste persone che stanno muovendo i fili della politica del paese controllano persino Rosen, insomma, nessuno è salvo, tutti sono ricattabili. Forse l'unica luce in fondo al tunnel è Olivia Pope: riuscirà la risolutrice per eccellenza a riportare ordine nel caos?

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