Scandal 6x03 "Fates Worse Than Death": la recensione

La nostra recensione del terzo episodio della sesta stagione di Scandal intitolato Fates Worse Than Death

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Spoiler Alert
Fates Worse Than Death comincia a 76 giorni dall'inaugurazione, non si capisce bene per quale motivo Scandal sia così attento quest'anno nell'indicare la propria timeline, se per una ragione precisa o semplicemente per il fatto che sta usando una serie di flashback come strumento narrativo, sta di fatto che tutto l'episodio è un'analisi di quanto accaduto a Frankie Vargas narrato dal punto di vista di Cyrus Beene, una versione dei fatti che chiaramente intende in qualche modo far cambiare l'opinione degli spettatori nei confronti di un personaggio che per cinque anni è stato descritto come un maestro della manipolazione, che da sempre ha agito con il solo ed unico intento di fare i propri interessi. Che l'intento degli autori sia quello di mostrarci un lato di Cyrus diverso dal solito lo si comprende fin dalle prime battute in cui l'ignaro Presidente ci viene mostrato come un amorevole padre di famiglia nella sua perfetta e candida cucina mentre con il marito Michael si occupa di sua figlia.

Il problema di questo episodio è proprio che se anche sembra dimostrare alla fine che Cyrus non è responsabile dell'uccisione di Vargas, cerca di riabilitare un essere umano che ha fatto di tutto, nella sua carriera e vita personale, per la sua sete di potere, il fatto quindi che non abbia direttamente pianificato la morte di chi, ironicamente, gli ha servito su un piatto d'argento ciò che ha sempre desiderato, sembra più un'ironica e degna punizione, piuttosto che un'ingiustizia. Cyrus, inoltre, pur non avendo premuto quel grilletto è certamente responsabile di aver messo in moto tutta una serie di eventi che hanno portato alla morte del Presidente eletto, dimostrando come in realtà meriti incontrovertibilmente quel "destino peggiore della morte": è stato lui infatti a chiedere a Tom Larsen di occuparsi di Jennifer pensando che avesse una relazione con Vargas e sempre lui ha dichiarato a Tom di volere la presidenza degli Stati Uniti portandolo ad uccidere, quindi risulta piuttosto strano ora credere che quest'uomo senza scrupoli o freni morali tenga davvero al bene del suo paese. La scena in cui, seduto in terra con Michael accanto, con gli occhi pieni di lacrime Cyrus elenca tutto ciò che di buono avrebbe voluto fare nei primi 100 giorni della sua presidenza, immaginando tutti i bambini del paese dichiarare un giorno di voler essere come lui, lascia quanto meno perplessi, soprattutto quando il suo primo istinto, cinque minuti prima, era stato quello di uccidere l'uomo che avrebbe potuto trascinarlo nel fango. Attenzione però, non mischiamo la credibilità attoriale con ciò che viene scritto nei copioni, Jeff Perry è fantastico dal primo all'ultimo momento dell'episodio e soprattutto è credibile, è difficile non provare empatia nei suoi confronti o essere un po' dispiaciuti per come finiranno le cose, il problema è che quando si comincia a fare i conti con il genere di persona che gli autori ci hanno mostrato fino ad ora, questi improvvisamente non tornano più, perché Cyrus non è mai stato una brava persona.

Quando, di conseguenza, Tom si costituisce dichiarando di aver ucciso Vargas per diretto ordine di Cyrus, pur mentendo, non significa che il nostro perfido signor Beene non abbia comunque delle gravissime colpe. Con Cyrus agli arresti, poi, una felicissima Olivia si reca da Mellie per darle la notizia e dirle che lei sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti, dandole così incidentalmente nuovo accesso alla Casa Bianca e questa volta in una posizione di potere persino maggiore di prima, perché - diciamolo - se c'è una caratteristica che accomuna tutte le pedine di questo show è proprio la loro sete di potere, Olivia Pope compresa.

La cosa forse più triste (o ironica) in tutto questo è che la morte di Vargas è la diretta conseguenza delle paure di Cyrus di rivivere con Frankie e Jennifer, lo stesso incubo che ha vissuto vedendo nascere e crescere la relazione tra Olivia e Fitz. Vargas muore infatti perché Cyrus ha paura di essere ancora una volta messo da parte da una donna che crede essere l'amante del suo candidato, quando in realtà Frankie gli dirà chiaro e tondo di non aver tradito sua moglie né averne mai avuto l'intenzione. Per quanto assurdo possa sembrare in un mondo come quello descritto da questa serie, Frankie Vargas era davvero un autentico boy-scout, al punto tale che è dovuto morire, perché è evidente che non ci sarebbe stato posto per una persona come lui in quel mondo di squali.

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