Scandal 6x02 "Hardball": la recensione

La nostra recensione del secondo episodio della sesta stagione di Scandal intitolato Hardball

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Spoiler Alert
Cyrus Beene non potrebbe essere in guai più grossi, perché è evidente che che Olivia non si arresterà di fronte a nulla per dargli la caccia, sia che egli sia colpevole, sia che sia innocente. Il Vice Presidente eletto, nonché erede di Vargas, è sicuramente una persona pericolosa e capace di tutto, anche se gli autori sembrano fare uno sforzo particolare per farlo sembrare innocente, ma se cinque anni di Scandal ci hanno insegnato qualche cosa è che nulla è come sembra, che Oliva Pope non è meno pericolosa di Beene e che se c'è qualcuno dipendente dal potere quanto lui è proprio la nostra determinata protagonista, certamente più assetata di potere di quanto - nonostante tutto - lo sia la sua candidata.

Mellie Grant si sta rivelando sostanzialmente l'unico personaggio apprezzabile della serie con ancora una parvenza di umanità ed innocenza, proprio come i flashback della sua storia con Marcus sembrano voler provare. Per quasi tutta la vita l'ex First Lady ha dovuto giocare la carta della brava madre e moglie ignorando completamente il fatto che avrebbe meritato più del marito il prestigioso incarico che ricopriva e quando è finalmente giunta ad un passo dall'ottenerlo, ha rischiato di perdere tutto per la sua nascente relazione con un suo dipendente. Così, la responsabile della sua campagna elettorale, che sa bene quanto pesanti possono essere le conseguenze di una simile, scomoda storia in un momento tanto delicato della carriera politica di Mellie, per evitare che i sentimenti prendano il sopravvento sulle sue aspirazioni (o forse su quelle di Olivia, non è ancora ben chiaro), decide semplicemente di eliminare il problema alla radice, facendo in modo che Marcus riceva un'offerta di lavoro talmente prestigiosa da non poter essere rifiutata e che abbia anche il vantaggio di separarlo dalla donna che professa di amare.

Il leitmotiv di Hardball è proprio la sottile, ma costante allusione che tutto quello che sta avvenendo accade per la sete di potere di Olivia che non è, come dicevamo, minore di quella di Cyrus, tanto da manipolare Mellie al punto tale da non riuscire bene a comprendere se Olivia stia facendo di tutto a per farla entrare nello Studio Ovale per interesse personale, per potersi vendicare in qualche modo di Fitz o forse per riaverlo indietro. Perché se c'è una cosa certa è che la storia tra i due non sia affatto chiusa, ed è chiaro sia nel modo in cui lui continua, nonostante tutto, a tenere in considerazione il parere di Olivia, sia dalla reazione di lei alla scoperta che l'attuale direttore dell'FBI, Angela Webster ha un certo interesse per Fitz. Apriamo, a questo proposito, una piccola parentesi sulla cena tra le due donne: Olivia la invita chiaramente solo con lo scopo di tenerla lontana dal suo ufficio e permettere così a Quinn di appropriarsi delle prove che gli servono per incastrare Cyrus, ma l'incontro tra le due ha qualcosa di grottesco. Dopo essersi fatte tutta una serie di reciproci, falsi, complimenti per essere due donne di colore in posizioni di estremo potere, Angela e Olivia finiscono sostanzialmente per accapigliarsi per un uomo che sarà pure il Presidente degli Stati Uniti, ma che al momento non sta dimostrando di possedere molta spina dorsale. Nonostante i tragici eventi che hanno infatti portato alla morte di Vargas, Fitz sembra più impegnato a chiudere la faccenda ottenendo anche una falsa confessione, piuttosto che scoprire la verità, fino a che la scoperta di Olivia di un video in cui Vargas litiga apertamente con Cyrus annunciandogli che, appena eletto Presidente, lo obbligherà a ritirare la propria candidatura a Vice, non lo costringerà ad indagare seriamente sull'attentato al presidente eletto, prendendo seriamente in considerazione la possibilità che il suo ex amico sia davvero colpevole di omicidio.

Una piccola nota a margine per quanto concerne Quinn: è davvero così facile per una donna bianca entrare all'interno dell'FBI spacciandosi addirittura per il direttore di colore del Bureau? Va bene aver affermato la scorsa volta che Scandal non è il genere di serie da guardare aspettandosi qualcosa di realistico, ma ci sono comunque alcune regole che andrebbero rispettate per non rasentare il ridicolo ed il modo in cui la zelante impiegata di Olivia riesce ad impossessarsi di prove così delicate come quelle riguardanti il possibile omicidio di un Presidente eletto degli Stati Uniti, ci è sembrato onestamente un po' troppo sopra le righe.

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