Saw 4

L'enigmista è morto, ma la sua lunga catena di omicidi 'terapeutici' sembra non finire più. Tanto sangue e torture fantasiose, qualità cinematografiche non alla stessa altezza...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloSaw IVRegiaDarren Lynn Bousman Cast

Tobin Bell, Costas Mandylor, Scott Patterson, Betsy Russell, Lyriq Bent

Uscita30 aprile 2008

Premessa: ho visto questo titolo in versione non censurata e su dvd originale (i vantaggi delle uscite tardive italiane). Ecco perché non posso essere sicuro che il livello di violenza e di sangue che ho visto io sia lo stesso riservato alle platee italiane, né quali siano le differenze.
Comunque, mai una definizione cinematografica è stata così precisa ed accurata come torture-porn. In effetti, sul torture inutile disquisire, ma è il porn l'elemento chiave. Come nelle pellicole a luci rosse, la trama sembra essere spesso una scusa (e/o totalmente improbabile) per scatenare la propria libido (in questo caso, in cerca di elementi 'ripugnanti').

Di questo film, che dire? Di sicuro, gli appassionati hanno carne per i loro denti e che, almeno, non arriviamo alle bassezze insulse di Eli Roth. Ma devo ammettere di detestare l'idea hollywoodiana dei serial killer geniali, che magari può andar bene in pellicole come Il silenzio degli innocenti o Seven, in cui ci sono registi e storie forti dietro a reggere il tutto, ma che diventa insopportabile (per discorsi realistici anche più che etici) in prodotti decisamente meno degni.
Comunque, a proposito di torture-porn, che dire di un inizio con un'autopsia mostrata nei minimi particolari, cosa che mi faceva venir voglia di interrompere la visione dopo cinque minuti (non tanto per il fastidio, quanto per la totale gratuità della scelta)?
Per fortuna, il resto è quasi passabile. Qualche momento (penso alla prima messinscena, subito dopo l'autopsia, o alla rivelazione sul primo omicidio de L'enigmista) ha una certa efficia cinematografica (seppur rozza e brutale) nel voler mostrare una violenza ambigua su persone che certo non riscuotono la nostra simpatia. In effetti, rispetto all'inizio della saga, sembra ormai evidente che le tentazioni terapeutiche del personaggio nei confronti delle sue vittime siano ormai una scusa e che ormai siamo di fronte ad una versione moderna (e più elaborata) de Il giustiziere della notte.

Peccato che alcuni temi interessanti (il bisogno di vendetta, un finale che sembra voler ironizzare sulla voglia di eroismo nei personaggi americani), non vengano sfruttati come possibile, ma si scivoli quasi sempre nella voglia di sorprendere (con risultati alterni) e di scioccare (idem). Da notare anche uno dei protagonisti, Scott Patterson, talmente serioso e impassibile da risultare involontariamente camp. Non aiuta il solito montaggio videoclipparo, con effettini di passaggio da una scena all'altra che francamente ci potevano essere risparmiati.

In definitiva, un prodotto di genere come tanti, con poche qualità e diversi difetti. Ma, alla fin fine, l'importante non è questo. Tanto, trattasi di torture porn, no?

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