Sarà il mio tipo?, la recensione
Poteva finire in fretta nel dimenticatoio dei film banali Sarà il mio tipo? invece la sua protagonista cambia le regole e gli imprime la forza giusta
La scommessa assurda di Sarà il mio tipo? è dunque quella di far sì che anche al pubblico, abituato fino alla morte a vedere simili contrasti, tutto questo stia a cuore. Non la si può dire completamente vinta ma mentre il film perde interesse nella coppia lentamente emerge un'inaspettata potenza in Jennifer.
In un trionfo di sex appeal e tenerezza la prestazione di Emilie Dequenne imprime a tutto il film la spinta giusta. Nonostante la sua controparte sembri affossare qualsiasi possibilità di coinvolgimento sentimentale (un po' per ruolo, un po' per impalpabilità di Loic Corbery), lei rischiara un film che lentamente e per fortuna sposta il suo asse su di lei. Se inizia come una storia d'amore Sarà il mio tipo? verso la fine diventa la storia di Jennifer.
Non è dato sapere quanto tutto ciò fosse previsto e quanto invece sia stato un aggiustamento in fase di montaggio, ad ogni modo funziona. Il corpo di Emilie Dequenne si plasma alla perfezione assecondando i canoni dello struggimento moderno, assorbe i colpi da romanzetto da 4 soldi per moltiplicarne il senso. Il film la vuole donna che si strugge per un uomo che non la merita ma lei aumenta i livelli di lettura e la complessità. Preoccupata per sè e per il figlio che deve crescere da sola, realmente innamorata, forse consapevole di essere all'ultima spiaggia (data l'età), sincera e onesta al punto da non temere le scelte più dure il personaggio di Jennifer per come lo interpreta Emilie Dequenne lotta contro tutto il banale e il trito di questa storia per diventare un simbolo di femminilità moderna in diretto contatto con i canoni più classici. Pensata come un personaggio femminile d'altri tempi smania con fatica e dolore per essere invece uno moderno.
Se una trama come quella di Sarà il mio tipo? l'abbiamo vista e sentita mille volte, un personaggio come Jennifer no.