Santa Clarita Diet (seconda stagione): la recensione
La recensione della seconda stagione di Santa Clarita Diet, la comedy "zombesca" di Netflix
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Tutt'altro, la serie creata da Victor Fresco abbraccia in ogni secondo la propria mancanza di equilibrio, sicurezza, tranquillità, per accompagnare alle risate e ai momenti assurdi un continuo stato di tensione. Difficile da riassumere nei suoi eventi, la stagione continua a vedere Joel e Sheila cercare di risolvere il problema zombesco che li attanaglia, non facendosi scoprire, depistando eventuali indagini che potrebbero metterli nei guai. Come al solito, la coppia sembra essere circondata da poliziotti che in ogni momento potrebbero scoprire il terribile segreto. Al tempo stesso però si tratta di trovare una fonte di nutrimento per Sheila, ovviamente rimestando tra i peggiori soggetti della comunità (su questa idea vengono costruiti alcuni dei momenti più divertenti).
Santa Clarita Diet abbandona quella vaga idea di critica sociale abbozzata nella prima stagione in favore di qualcosa di più immediato, ma altrettanto soddisfacente. Non più quindi gli zombie come esseri che si sono liberati delle catene e degli stupidi compromessi sociali e falsità da media borghesia. Si lavora di più sull'interpretazione, sugli scambi velocissimi, sul parossismo delle situazioni, sull'ovvia leggerezza con cui i protagonisti trattano tutto il campionario di violenze che li circonda. E la cosa migliore è che non ci si ferma mai. Si accavallano una serie di problemi da risolvere, e la mossa azzeccata è quella di non trascinarli fino alla fine della stagione, ma di risolverne alcuni mentre altri si presentano, in un costante stato di allerta che ci mantiene attenti alla trama mentre ridiamo per le situazioni assurde. C'è anche tempo per costruire un po' di mitologia, e la terza stagione è obbligatoria.Ci sono un paio di guest graditi, e anche un ritorno molto divertente, ma come già anticipato qui il punto di forza sono Drew Barrymore e Timothy Olyphant. Abbracciano il tono grottesco della vicenda con abbandono e simpatia. Prova ne è il fatto che i momenti migliori che li riguardano sono quelli in cui discutono animatamente di come procedere, valutando i pro e i contro, invece di quelli in cui si confrontano concretamente con i problemi.