Sankarea 2, la recensione

La giovane Sankarea si è trasformata in una ragazza zombie, e sarà Chihiro a dover cercare di fermare in ogni modo il processo di decomposizione...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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I manga propongono un elevato numero di commedie romantiche, in cui uno sfortunata protagonista (o una sfortunata protagonista, a seconda dei casi) si ritrova in situazioni più o meno ordinarie, sviluppando una relazione sentimentale con uno o più ipotetici partner.
Col tempo le ambientazioni hanno cominciato ad apparire sempre più ripetitive, perciò per differenziarsi dai numerosi predecessori i mangaka tentano di proporre soggetti inusuali: da commedie scolastiche con atmosfere ordinarie sono arrivati demoni, extraterrestri, superpoteri, strane patologie o altro ancora...
Ma gli zombie ancora mancavano ancora all'appello.

Sankarea condivide l'improbabile mix tra love story e zombie con Warm Bodies, il romanzo adattato l'anno scorso nell'omonimo film, pur essendo uscito in Giappone nel 2009, quindi con qualche anno d'anticipo.
La ragazza da cui prende il titolo il manga vive all'ombra di un padre autoritario che le impedisce di vivere come tutte le sue coetanee; oppressa da tutte le restrizioni Rea decide di fuggire ma cade in un dirupo, perdendo la vita.
Riesce però a sopravvivere grazie a una pozione preparata da Chihiro, un ragazzo che adora tutto ciò che riguarda i non-morti e che sogna di poter incontrare una ragazza zombie. Questo desiderio si avvera quando Rea torna in vita, pur senza molte funzioni dell'organismo umano (ad esempio, non ha bisogno di mangiare o dormire), ma con improvvisi attacchi in cui dimostra una forza straordinaria e un appetito di carne umana, pur non ricordando nulla nei momenti di lucidità.
Non sarebbe una commedia romantica se non ci fosse un triangolo amoroso, per cui a minare l'abbastanza prevedibile formata da Rea e Chihiro c'è Wanko, cugina del ragazzo e sua grande amica d'infanzia, segretamente innamorata di lui da sempre.

Questo secondo numero, oltre a definire in modo più preciso lo status quo creatosi dopo gli eventi del primo volume, si concentra sul padre di Rea; l'uomo infatti ha scoperto la situazione in cui si è trovata la figlia, in parte per colpa sua, e sembra intenzionato a rimediare pur non riuscendo a mettere da parte l'orgoglio. Chihiro invece vuole occuparsi personalmente della ragazza ed è disposto ad assumersene la responsabilità, arrivando addirittura a confrontarsi con il ricco famiglia nella sua sfarzosa villa, mentre Rea deve resistere alle angherie delle sue due cameriere.
Sankarea rientra nella media delle produzioni manga, riuscendo a strappare qualche sorriso durante la lettura e intrattenendo con una trama esile ma non noiosa; non manca il fan service, tra seni prosperosi al centro di inquadrature studiate a dovere, o protagoniste costrette a indossare abiti succinti o che cadono a pezzi per i motivi più disparati, facendo la gioia degli ormoni maschili pur essendo momenti abbastanza gratuiti da un punto di vista narrativo.

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