Sandokan vol. 2: I misteri della giungla nera e altre storie, la recensione
Abbiamo recensito per voi il secondo volume della trilogia dedicata da Star Comics a Sandokan
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Ne La stesa del pirata, Gero Giglio, con il supporto delle matite di Alessia De Vincenzi, disegnatrice dal segno ricco e particolarmente realistico, dà vita a un estroso divertissement in otto pagine imperniato sulle suggestive carte dei tarocchi.
Il piatto forte del volume è l’adattamento a fumetti del secondo libro del cosiddetto ciclo indo-malese - o ciclo dei Pirati della Malesia - opera che andò alle stampe nel 1887, sul quotidiano Il Telegrafo di Livorno, con l'intestazione Gli strangolatori del Gange; tra l'agosto del 1893 e il novembre del 1894 venne ripubblicata come Gli amori di un selvaggio, sul giornale La Provincia di Vicenza, e, infine, approdò nel 1895 in libreria con il titolo attuale.
Tuttavia, un nemico ancora più subdolo e pericoloso si nasconde in questo impenetrabile labirinto vivente: sono i Thug, una setta sanguinaria di seguaci della spaventosa dea Kali, esperti assassini in grado di uccidere con un semplice filo di seta. La giovane e bella Ada Corishant, figlia di un ufficiale inglese, è nelle loro mani, destinata a diventarne una vittima sacrificale; solo un uomo può liberarla, e non si tratta di Sandokan; I misteri della giungla nera è l'unico dei romanzi della saga salgariana in cui il pirata non appare. Il protagonista, in questo caso, è il coraggioso bengalese Tremal-Naik, che ha al suo fianco il fedele maharatto Kammamuri; una presenza fissa nei libri successivi del ciclo, anche se al secondo verrà dato un peso nettamente superiore.
Una delle motivazioni legate a questa scelta dello scrittore veronese si potrebbe spiegare con il fatto che Tremal-Naik, il Cacciatore di Serpenti accompagnato dall'amata tigre ammaestrata Darma, è una figura di tale spessore che avrebbe rischiato di oscurare quella del signore di Mompracem, in quanto ne rappresenta quasi un prototipo più selvaggio e primordiale. Anche il rapporto che lo lega ad Ada rimanda per molti versi a quello tra Sandokan e Lady Marianna. Nonostante ciò, non possiede quelle doti richieste a un leader che deve guidare il popolo contro l'invasore britannico, come farà la Tigre della Malesia.
Tremal-Naik è sostanzialmente un eroe solitario e indecifrabile; nel pantheon supereroistico Marvel sarebbe un Daredevil, o meglio ancora un Silver Surfer. Forse, inconsciamente, Luca Blengino si è ispirato proprio all'ex araldo di Galactus per definire il suo aspetto: calvo, dallo sguardo fiero, penetrante e dal fisico possente; una rielaborazione del personaggio estrema ma molto accattivante e moderna, così come quella del capo dei Thug, il malvagio Suyodhana.
Lo sceneggiatore nativo di Cuneo, grazie all'eccellente contributo grafico di Francesca Follini, dà forma a una nuova, avvincente interpretazione di questo capolavoro della Letteratura per ragazzi; la sua rispettosa e al contempo innovativa trasposizione della trama originale è un fumetto coinvolgente e dal taglio cinematografico, una prova davvero convincente in termini di efficacia e di qualità.