Sandman Overture 2, la recensione

Abbiamo recensito per voi il secondo numero di Sandman Overture, miniserie di Neil Gaiman e J.H. Williams III che riporta in auge Morfeo degli Eterni

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Dopo gli eventi del numero 1 (qui la recensione) Sogno degli Eterni ritorna in Sandman Overture 2, sempre firmato dall'all-star team composto da Neil Gaiman e J.H. Williams III.

La seconda tappa di questa storia si apre nel presente, diversamente da quanto visto nella prima uscita, ambientata nel 1915, prima che Morfeo venisse imprigionato dal malvagio Roderick Burgess in Preludi e Notturni, primo arco narrativo della serie originale The Sandman. Proprio ai giorni d'oggi troviamo la nuova versione di Sogno, quella che un tempo era stata il bambino Daniel Hall, e che prese il posto di Morfeo a seguito della sua dipartita nella saga intitolata Le Eumenidi. Il Nostro viene improvvisamente richiamato da qualcosa alla quale nemmeno un Eterno può negarsi: è così che Sogno si trova catapultato nel sogno di Henrietta, conosciuta anche con l'appellativo di Hettie la Matta (i lettori più affezionati sapranno benissimo di chi stiamo parlando), dove visiterà un misterioso edificio (l'ospedale nel quale fu rinchiusa in vita la stessa Hettie), per recuperare uno strano orologio da taschino che, immaginiamo, avrà un ruolo importante nella storia nelle uscite a venire.

Subito la narrazione ritorna nel 1915, nel momento e nel luogo dove avevamo lasciato Morfeo: qui l'Oniromante si è trovato improvvisamente di fronte ad altre migliaia di versioni di se stesso: il sogno stesso, si sa, ha molteplici aspetti e chiavi di lettura, e soprattutto, postulando che l'universo sia potenzialmente infinito e abitato da infiniti esseri senzienti, non sorprende che vi siano altrettante versioni del protagonista. Qui il protagonista, assieme a tutti gli altri sé, dovrà indagare su un evento assai grave: in un remoto angolo del cosmo, infatti, un Sogno è stato inaspettatamente ucciso, o, meglio, rimosso dalla realtà, come visto nel numero 1. Sarà qui che i primi indizi sull'omicidio verranno portati all'attenzione del lettore, anche grazie a un criptico personaggio chiamato Gloria del Primo Circolo. Ma la soluzione a questo mistero è ancora lontana dall'essere svelata, e per fare ulteriore luce su un segreto talmente importante, occorrerà recarsi presso una fonte antica, ancora più antica degli stessi Eterni. Nel frattempo, un'inquietante figura femminile osserva compiaciuta gli eventi, dalle tenebre.

In Sandman Overture 2, Gaiman riesce a elevare ulteriormente il livello qualitativo della narrazione, iniziando a tessere più trame (collocate su piani diversi, fra il tempo e lo spazio), e dando così una prima vera idea della grandiosità che questa storia aspira a raggiungere. L'autore osa ancora di più rispetto a quanto fatto nella prima uscita, giocando in maniera ancora più smaliziata con la mitologia dei personaggi da lui stesso creati, recuperandone di storici, e inserendone di nuovi, in un arazzo che incanta a ogni pagina.

È proprio una sensazione di incanto e astrazione dalla realtà quella che colpisce il lettore mentre sfoglia il fumetto, e ciò è possibile anche grazie alla magnificenza del disegno di J.H. Williams III, il quale sta davvero portando l'arte visiva della nona arte su un livello mai visto prima. Come già fatto nel primo numero, l'artista costruisce lo storytelling in modo incredibilmente originale, senza alcun canone fisso, ma inventando diverse soluzioni stilistiche di pregevole fattura pagina dopo pagina, da vignette che sfumano l'una nell'altra nella seconda e terza pagina della storia, alla originalissima costruzione dell'ospedale nella quarta e quinta, sino alla parte della storia ambientata all'interno del Rubino di Morfeo nella parte finale di questo numero. Questo solo per citarne alcune.

Come per Sandman Overture 1, anche questa seconda uscita è corredata da ricchissimi contenuti extra, che spaziano da un'intervista al colorista Dave Stewart (uno dei maestri indiscussi della tavolozza nel mondo del fumetto moderno), alla consueta playlist musicale di William III, ad alcune pagine delle sceneggiature di Gaiman (uno di quelli che scrive le sue storie ancora a penna su taccuino), per finire con l'immancabile cover gallery.

In conclusione, Sandman Overture 2 conferma (e potenzia) quanto di buono visto nel numero d'esordio, promettendo grandi cose per il proseguo di questa storia, promesse che, siamo sicuri, non saranno disattese.

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