[San Sebastián] The Impossible, la recensione
Abbiamo visto al festival di San Sebastian The Impossible, il film di Juan Antonio Bayona sullo tsunami nel sudest asiatico con Naomi Watts e Ewan McGregor...
Era impossibile che qualcuno non lo notasse oltreoceano, e così è stato. The Impossibile è il suo secondo film, una grossa produzione spagnola-americana che vanta nel cast nomi di prima fascia come Ewan McGregor e Naomi Watts impegnati in una storia più che mai apocalittica come quella di una famiglia vittima dello tsunami del sudest asiatico del 2004.
L’impossibile del titolo è riferito al fatto che la storia raccontata è vera. Bayona la affronta senza risparmiare sulle lacrime da far versare, ma riuscendo comunque a costruire una vicenda avvincente, piena di piccoli dettagli registici che solo i più grandi saprebbero creare. Ecco allora che il pre-tsunami è fatto di tanti avvisi che nulla hanno a che fare con il fattore metereologico, ma semplicemente con la costruzione della tensione. Mare e cielo sono presi come veri e propri protagonisti da cui far partire tremolanti soggettive rivolte verso gli umani, ogni sequenza è “dinamica” e trasuda un’inquietudine premonitrice che si sa bene troverà il proprio apice poco dopo (ecco allora che la famiglia felice è vista da dietro un ventilatore, o il relax del papà sulla sdraio è inquadrato attraverso una veloca carrellata laterale che tradisce ogni senso di quiete).
Essendo una storia vera e avendo vari punti di vista da raccontare era difficile trovare un apice narrativo che fosse anche cronologico e così Bayona nella seconda parte decide di girare i toni sul melò. E' come se fosse obbligato a farlo, e riesce comunque a non scadere nella banalità, anzi, con un flashback finale sullo tsunami. E il bellissimo fotogramma del personaggio della Watts che “emerge” dall’acqua riafferma il proprio vivissimo talento. Grande film.